“Tiziana Cantone? Be’, poveretta, mi dispiace per lei, ma se l’è cercata”. Ancora poche sere fa, in televisione, ho sentito dire questo da un uomo. E chi parlava così di questa povera ragazza che si è suicidata in seguito alle discriminazioni e alle beffe che l’hanno bombardata dopo la diffusione del suo video hard? Non era un bruto, o un ignorante. Era un signore per bene, elegante, un grande giornalista, un uomo intelligente.
Per questo Tiziana a 31 anni si è impiccata in una cantina, perché anche a dei livelli insospettabili, la considerazione della donna è ancora all’età della pietra. Tutti conoscono i fatti. Tiziana gira un atto sessuale con un ragazzo, e ha l’imprudenza di mandarlo a un paio di amici. I quali lo mettono in rete. Da lì, Tiziana non vive più. Viene derisa, insultata, perseguitata, quel potentissimo strumento di linciaggio che sono i social, la prende di mira. Con un meccanismo di ipocrisia sinistra, tutti vanno morbosamente a cercare il suo filmato, e poi si scandalizzano. Tale è la violenza del linciaggio che lei è costretta a cambiare nome e poi a lasciare la sua città, Napoli. Ma non serve. Dovunque vada è segnata a dito. Chiede che i filmati siano tolti dalla circolazione, ma la procedura è lunga, e forse le autorità che dovrebbero occuparsene pensano, come il signore della TV, che le sta bene, che non c’è fretta.
Lei, che è sempre stata piena di vita, questa vita non la tollera più. E si ammazza. Questo non placa la rete, gli insulti continuano anche dopo, comincia una specie di macabro ballo sulla sua tomba.
Ma perché è morta Tiziana? Perché ha fatto sesso. È stata una lapidazione, e tutti quelli che l’hanno derisa e insultata, nella vita o in rete, hanno buttato il loro sasso. Se fosse stato un uomo, a mostrarsi durante un rapporto orale, sarebbe diventato un eroe del web. Trump, un vecchiaccio brutto e sguaiato, si vanta pubblicamente di farsi tutte le donne che incontra- viene forse esecrato? No, lo eleggono presidente degli Stati Uniti. Immaginate una vecchia che si vanti di farsi tutti i ragazzi che incontra.
La nostra parità è virtuale, e viene contraddetta ogni giorno. Non è bastato che Tiziana morisse. “Se l’è cercata”. Questo è il requiem che la accompagna. Non so dire se è più il disgusto, la tristezza, o la rabbia.
Ultimi commenti