È sempre giusto esprimere le emozioni? È una domanda interessante. Ed è anche il titolo dell’articolo che trovi sul numero di Confidenze di questa settimana.
Secondo me, è utile dire ciò che si prova, ma solo ad alcune condizioni.
Spiego meglio: un’amica si scorda di telefonarmi per farmi gli auguri di compleanno. Mi sento ferita e abbandonata.
Che fare? Se reagisco d’impulso, la chiamo per dirle che sono tristissima, che è stata indelicata e che no, tra amiche non ci si comporta così.
In questo modo, sicuramente riesco a esprimere la mia frustrazione, ma mortifico la mia amica, che condanno senza neanche darle la possibilità di scusarsi/giustificarsi/fare presenti le sue ragioni. In parole povere, riesco a sfogarmi, ma rischio di ferire una persona a cui comunque tengo.
Allora posso scegliere un’altra strada: aspetto che la rabbia sbollisca e, quando sono più tranquilla, provo a chiedermi che cos’è successo. Magari la mia amica si è dimenticata di me perché attraversa un periodo delicato (di cui, magari, mi ha anche accennato) e ha altro per la testa. Allora la chiamo e le dico una frase tipo: «Mi è dispiaciuto che ti sia scordata del mio compleanno, non è da te. C’è qualcosa che non va? Se ti va di parlare, sono qui».
Ecco, secondo me, questa seconda possibilità è molto più efficace, perché mi permette di esprimere le mie emozioni senza, però, offendere né mancare di rispetto.
Voi che cosa pensate?
Ultimi commenti