“L’informazione indipendente non la vogliono gli editori, lo sappiamo. Ma cosa abbiamo imparato in questi anni? Che non la vogliono neanche i lettori. Il mondo, se uno lo racconta com’è, ci fa troppa paura. Nessuno vuole essere informato, nessuno. Vogliamo essere rassicurati, vogliamo leggere solo quello che conferma le nostre convinzioni, perché non abbiamo nessuna voglia di verificarle. Vogliamo solo sapere che qualcun altro la pensa come noi, perché da soli non abbiamo il coraggio nemmeno di una mezza idea. Ecco come la penso”.
Introdurre un noir con una citazione che riguarda l’informazione potrà sembrare anomalo, strano, un indizio sviante, anche. In realtà, e sapete che ormai non dico di me ma dei miei consigli potete fidarvi a occhi semichiusi, io ho estrapolato per voi forse il passo più indicativo, la prova nascosta e di volta, dell’ultimo libro di Giampaolo Simi. Un altro Sellerio, sì. Ma che io sia una grande estimatrice della casa editrice palermitana non l’ho mai nascosto, no?
Allora. Simi lo avevamo lasciato qui (http://www.confidenze.com/mondo/cosa-resta-di-noi-di-giampaolo-simi/) e con lui Edo e Guia. Dopo due anni non sono ancora andati via. Io li ricordo. Nel mercato letterario vuol dire che hai fatto Bingo.
Questa volta lui si chiama Dario Corbo. Fa il giornalista. O forse sarebbe meglio dire faceva. La sua testata è stata chiusa per logiche editoriali. Eppure vendeva. Eppure, sa bene chi è del mestiere, non sempre basta.
Nel luglio del 1993, quando era ancora in Versilia, si era occupato di un caso, un delitto. Una diciottenne, Irene Calamai, era scomparsa di casa, una sera. Il suo corpo ritrovato dopo giorni. Dell’omicidio venne incolpata Nora Beckford, figlia di un artista inglese stabilitosi in Italia, Thomas. Movente: la gelosia, forse. Pena: 19 anni di reclusione, certi.
Salto in avanti. Siamo ai nostri giorni. Il passato torna a bussare. Nora è uscita dal carcere. Curerà una mostra delle opere del padre. E se sul suo caso tu, proprio tu, Dario, scrivessi un instant-book? Questo propone Nicola Costa, professione direttore editoriale. Ma il caso è chiuso, risponde Dario. Ho già scritto tutto allora…
La verità giudiziaria era quella, certo. Ma quella vera? Le due coincidono?
Nora ha una faccia che si presta. Come i delitti giovani, sembra aggiungere Costa tra le righe.
Alt. Mi fermo. Il resto scopritelo voi.
Leggete Simi. La sua bravura è confermata. Grande montaggio, trama, spunti di riflessione, spigliatezza formale. Cosa resta? La voglia che la pagina finale non arrivi. Che i suoi personaggi non vadano via. Resta questo, di lui. In fondo di noi.
Giampaolo Simi, La ragazza sbagliata, Sellerio
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