L’invidia, parente stretta della gelosia, ti può acchiappare in qualsiasi momento e per chiunque. Sentimento losco, fangoso, che ti rende infelice e rosicone, e poi, è un vizio segreto di cui si ha vergogna – di altri peccati ci si vanta – si vanterà perfino l’alcolista, o il baro – mai l’invidioso.
L’invidia si nasconde a tutti, è un segreto infame. Non sono mai stata invidiosa- della bellezza altrui? No perché la bellezza è contagiosa, illumina chi ha intorno, e se sto vicina a una splendida creatura divento più bella anch’io. Non sono invidiosa di uno scrittore più bravo perché se ho amato il suo libro da quel momento è mio, come l’avessi scritto io, perché ogni lettore riscrive il libro che legge, e guadagna altri mondi- è un dono. Quando aspiri il profumo di una rosa, mica invidi la rosa! Ne godi. Eppure, proprio ora che l’età dovrebbe elargirmi un saggio sorriso io invidio, fortemente invidio.
Invidio l’altra nonna, quella che abita a un passo da nostra nipote, e non lavora, quindi è una vera nonna che la vede sempre. E partecipa al suo divenire, ora per ora. E se fosse poco sensibile la invidierei meno, invece ha intelletto d’amore e so quanto sa gioirne a fondo.
La invidio perché è alta e io piccola, perché è bionda e se lo fossi io farei ridere i polli, ma a lei quella chioma ondeggiante sta benissimo, come una criniera a un sauro. Invidio questa sfacciata perché oltre che spiritosa è una nonna capace e ha tirato su tre nipoti (in comune ne abbiamo una) come un piccolo esercito intelligente, incline alla felicità e sapiente. Già, perché questa nonnaccia è anche una grande lettrice, e ha istruito i tre nativi digitali anche alla carta stampata, senza prediche (dovete leggere!– il modo migliore per farne passare la voglia )- seducendoli con la bellezza dei libri che già conosceva o andava scoprendo, e ora leggono tutti con passione, perché ora possono giocare con altre vite oltre alle loro, e parlano dei personaggi come se vivessero con loro, si inventano incontri fra Harry Potter e Percy Jackson..
La invidio perché sa mascherare l’ansia. La invidio perché sta sempre in giro, io a malincuore per lavoro, poi mi rituffo nella tana – lei invece, Londra Parigi New York, piglia l’aereo come io la bicicletta. La invidio perché sa tutte le novità e riporta doni imprevisti, scoperti nella sua vita di esploratrice mondiale.
Adesso poi che i nipoti sono più grandi li porta spesso con sé, e tornano con le braccia piene di meraviglie scelte insieme, cariche di ricordi non miei. E io invidio, invidio, e mi sta venendo la faccia rancorosa e antipatica di Harrison Ford. Ci sarebbe solo un modo per guarire, come aspirando una rosa: se per una magia non impossibile potessi tornare a 10 anni e intrufolarmi nella sua tribù, riassaporando quello che sarà poi un grande talismano per il futuro- essere iniziati alla vita da una buona nonna, incoraggiati da quella sua espressione che ti dice Sarà dura, ma anche bella. Dipende da te. Se po’ ffà. Vai, vai, non avere paura, ma riempi accortamente il tuo bagaglio.
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