Il linguaggio del corpo di Alexander Lowen

Cuore
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È vero che esiste una corrispondenza tra atteggiamenti corporei e struttura del carattere? Ce ne parla lo psicoanalista Alexander Lowen in questo libro

“Che dire dell’odio? L’odio è amore congelato. Ciò spiega perché quando l’amore si raffredda, c’è sempre il pericolo che si tramuti in odio. D’altro canto, è anche possibile che quell’odio si tramuti nuovamente in amore. Il meccanismo per cui si produce questo congelamento è molto complesso. Nel processo, che dipende da una particolare predisposizione, sono implicati due fattori. La particolare predisposizione è la struttura rigida, i due fattori sono il freddo e la pressione. Nell’odio, il cuore è freddo e duro, i sentimenti teneri si tramutano in ghiaccio. Perché ciò avvenga, bisogna esercitare una tremenda pressione, essendo questo un processo analogo a quello per cui l’aria si converte in un liquido. La pressione è esercitata dall’individuo il cui amore è rifiutato. Abbiamo notato che il bambino frustrato a livello genitale si indurisce e diventa rigido. Definiamo orgoglioso questo tipo di individuo adulto, poiché l’orgoglio patologico si esprime nella rigidità del collo e della schiena. In effetti questo orgoglio dice: ‘non ti amo, quindi non puoi ferirmi’. Una volta che si è stabilito questo modello di irrigidimento in risposta alla frustrazione, esso diventa il modello fisso di reazione, operante poi nella vita.

L’odio è spesso il risultato finale di una grave frustrazione nella vita adulta, generalmente il culmine di un matrimonio senza amore, in cui il partner rigido è trattenuto nella sua rigidità e incapacità di muoversi. Incapace di cercare un nuovo oggetto d’amore, il coniuge ferito reagisce alla freddezza del partner indurendosi e diventando sempre più rigido, finché alla fine il cuore gli si congela”. 

Lo so che la citazione è lunghissima. In realtà avrebbe dovuto esserlo molto di più. Avrei voluto copiare tutto il libro, lo ammetto.

Il medico psicoanalista Alexander Lowen, allievo di Wilhelm Reich, sviluppò la terapia bioenergetica basando il suo lavoro sulla corrispondenza tra atteggiamenti corporei del paziente e struttura del carattere. Le emozioni (quelle negative in modo preponderante) provocano dei veri e propri blocchi e solo facendo rilassare queste contrazioni muscolari possiamo, attraverso il sostegno e la guida dell’esperto, riportare in superficie quello che ci ha ferito e ‘paralizzato’ facendoci assumere caratteristiche caratteriali più o meno estreme, più o meno scomode, più o meno drammatiche. All’analisi di tipo mentale si unisce quella fisica, per restituire all’Essere l’unità di anima e corpo, del sentire e del toccare, del provare dentro di sé e del dimostrare fuori di sé.

Una lettura non difficile da approcciare, chiara, piacevole, illuminante. Molto utile la seconda parte, con la descrizione dei caratteri: quello orale, i due tipi di masochismo, i due tipi di isterismo, quello fallico-narcisistico, quello passivo-femminile, quello schizofrenico e quello schizoide.

Toglietevi l’armatura e poggiatela a terra. Aprite il vostro corpo alla vita: meritate il bello. Respirate. Ridete. Piangete. Gridate. Ballate.

Toglietevi l’armatura. Non bloccate la vita.

 

Alexander Lowen, Il linguaggio del corpo, Feltrinelli

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