“Non sono certa che mi riconosca, ma mi sorride, e io questo sorriso lo riconosco. (…) John trattiene il respiro quando gli metto una mano sul pene, e mi rendo conto che è un suono che avevo dimenticato. Mi fa sorridere e mi riscatta da questo vecchio corpo malandato. Guardo i suoi occhi, socchiusi e sognanti, ma agganciati ai miei. Mi chiedo se è ancora possibile, se può funzionare. Perché no, mi dico. Perché no? La fitta di desiderio che ho provato giorni fa, quando John mi ha strofinato il sedere prima di aiutarmi a salire sul camper, si riaffaccia di nuovo, più distinta. La sento attraverso il dolore, attraverso le piaghe sul mio corpo, attraverso la mia carne indifferente, su cui è incisa la mia lunga vita. La sento attraverso la nausea, attraverso la mia volontà di morire.
«Ella» mormora John, mentre continuo ad accarezzarlo, la pelle più asciutta, lo sguardo più nitido. «Ella».
Non c’è nulla al mondo che avrei desiderato sentire più del mio nome, in questo momento.
Mio marito mi guarda, si solleva, si muove verso di me, sopra di me.
È una cosa che il corpo non può dimenticare”.
Il film di Paolo Virzì con Donald Sutherland e Hellen Mirren è venuto molto dopo. Ella e John sono da molto, soprattutto per noi amanti dei ‘dodici libri non più di dodici’ che Marcos y Marcos sceglie di fare suoi. Mai una delusione, questo voglio dirlo. Ella e John noi lettori li abbiamo odiati. Sì. Perché come fai a non odiare due vecchi che sono più giovani di due quarantenni e più soddisfatti e più innamorati e più coraggiosi e più infiniti?
Ella sta per morire di cancro, e di medici e cure e disumanizzazione non ne può più.
John è rincitrullito. Così si diceva, almeno, quando erano giovani loro. “Si è rincitrullito”, si diceva ridendo con allegria. John ha l’Alzheimer. “Ha l’Alzheimer”, si dice oggi sottovoce.
E allora se la vita è stata bella e se l’amore è stato grande perché non prendere il caro vecchio camper e andarsene via? Perché non andarsene a finire tutto in bellezza e nel frattempo ridere, fare casino, amarsi ancora?
Da Est a Ovest, dal Michigan alla California, giorni pieni di sole e di lievissima poesia.
Non si possono non odiare Ella e John. Noi con le nostre storie fragili e momentanee, i nostri amori delusi, derisi, traditi, contraffatti eppure anelati. Noi così soli.
Vi ho regalato il momento in cui, a pochi istanti dalla fine comune, scelta, Ella e John fanno l’amore. Lei divorata dal cancro. Lui che non ricorda quasi più. Ella tra le braccia di John prova mille brividi di piacere in quel corpo vivo e vittorioso e lui, lui perso chissà dove l’abbraccia, la guarda e mormora il suo nome.
Odiateli, se riuscite davvero. Piangete. Piangete per l’amore immenso, eterno. Quello che vorremmo noi.
Michael Zadoorian, In viaggio contromano, Marcos y Marcos
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