Considerando che fino a qualche anno fa la possibilità di raggiungere i 60 chili di peso era il mio incubo, mentre adesso è l’ambizioso obiettivo (com’è tutto relativo nella vita), capirete da sole qual è stato il primo articolo che ho letto su Confidenze di questa settimana: Da grassa faccio impazzire gli uomini.
Il pezzo raccoglie la testimonianza (vera) di Erica P., un’ex magrissima fanatica di diete e ginnastica, che una sera ha deciso di rinunciare alla palestra per andare a farsi un aperitivo. E la sua scelta che sembrava scellerata, in realtà ha coinciso con una svolta clamorosa: da allora Erica ha tolto l’embargo a carboidrati, grassi e zuccheri, mettendo su un bel 30 chili.
Una tragedia cosmica? Macché. Oggi, infatti, la signora P. non si dichiara solo un donnone felice da far schiattare d’invidia, ma anche una sorta di carta moschicida che attira sguardi, attenzioni e corteggiamenti ovunque metta piede (o zampone?).
Confesso che leggendo questa storia ho provato incredulità, ma anche un forte spirito di emulazione. Allora ho pensato a come potrebbero diventare le mie nuove giornate stile Erica.
Alla mattina mi tirerebbe giù dal letto l’idea di 3 o 4 fette di pane sovrastate da altrettante dita di Nutella e un tazzone di latte reso denso da una slavina di cacao. All’ora di pranzo in mensa, caricherei sul mio vassoietto un’abbondante pastasciutta annegata nell’intingolo del giorno, il secondo più elaborato proposto dal menù e almeno un paio di budini, davanti ai quali adesso passo con gli occhi chiusi per non cadere in tentazione.
Il pomeriggio, poi, abbandonerei l’idiota abitudine di non mangiare nulla fuori pasto e quando in redazione arriva qualche prelibatezza (alcune sono irresistibili) mi ci tufferei sopra spintonando senza pietà le colleghe.
Il tutto in attesa del pasto forte della sera. E a cena, ragazze, non ce ne sarebbe più per nessuno. Prima di tornare a casa mi concederei uno shopping gastronomico (spaziando dalle lasagne al forno al vitello tonnato, dagli gnocchi alla romana all’hamburger con uovo, formaggio, cipolla, bacon e una badilata di hot ketchup tanto per gradire) e mi schiafferei davanti alla tivù con “in braccio” tutto questo ben di dio. Ma tenendo a portata di mano anche una scorta di focaccia, con cui far fronte a un eventuale (anche se improbabile) calo degli zuccheri.
Certo, nel giro di una settimana altro che 30 chili. Ma sarei innanzitutto simpaticissima (le calorie favoriscono empatia e cordialità). E se la mia storia ripetesse quella di Erica P., anche faticosamente impegnata a tenere a bada stuoli di pretendenti.
Per una che ama il cibo come me varrebbe davvero la pena di farci un serio pensierino.
Ultimi commenti