Sì dai, ti perdono!!!

Cuore
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A volte il perdono è più facile del rancore. E, comunque, fa molto meglio all'anima

Il potere del perdono è il titolo delle Risposte dell’anima che avete trovato  su Confidenze. Ma se nel servizio si discuteva di uscire dall’odio dopo un crimine o un reato, io mi limito a parlare (con un filo di ritardo) di questo sentimento quando è scatenato da fatti decisamente meno drammatici, ma più frequenti nella vita di tutti i giorni.

Come molti, immagino, fino a una certa età pensavo che perdonare fosse impossibile e poco dignitoso. Crescendo, però, mi sono accorta che mi sbagliavo profondamente. Per tanti motivi, ma ne cito solo due: la fatica di mantenere vivo il rancore nei confronti di un atto malevolo. E l’inutilità di serbarlo.

Quindi, da qualche tempo ho deciso di provare a vivere in pace. Mi incazzo per uno sgarro, ma poi lascio perdere. Piango per le ingiustizie, ma alla fine me ne faccio una ragione. E se qualcuno si comporta veramente male, cerco di starne alla larga senza però legarmela al dito.

Beh, dire che sia facile è dura. Ma cercare di non rovinarsi l’esistenza, credo sia un atto che dobbiamo a noi stessi per provare a migliorare le nostre giornate. Anche perché di motivi che possono scatenare  l’odio ce n’è a bizzeffe.

Di solito, purtroppo, nascono nei momenti di difficoltà (anche la più piccola). Cioè, quando ci si aspetta che il resto del mondo sia a propria disposizione, comprensivo, disponibile, attento e solerte.

L’età, invece, insegna che quando arriva un intoppo non è raro trovarsi (o comunque sentirsi) profondamente soli. E se questo può succedere anche ai più fortunati, circondati da affetti veramente solidi, non è per forza a causa della cattiveria altrui.

Più si cresce, infatti, e più si perde quel meraviglioso guscio protettivo in cui possono rifugiare i giovanissimi: la compagnia. Così, se da adolescente puoi condividere semplici paturnie e problemi più seri con gente molto simile a te, con i tuoi stessi orari, niente figli da seguire o anziani genitori a cui badare, da adulti tutto diventa più complicato.

Quindi, se il marito ti lascia per una trentenne che non te lo renderà più (a meno che non diventi troppo macilento per i suoi briosi ritmi), se tuo figlio ti fa dannare e non sai come rimetterlo in riga, se al lavoro tutto va storto, perché non perdonare la tua amica che non ti ascolta? La poveretta, probabilmente, si sta destreggiando con noie più o meno come le tue e si aspetterebbe ciò che tu vorresti da lei.

La morale? A volte non vale la pena rompere bei rapporti per disattenzioni involontarie. Molto meglio perdonare e continuare il percorso insieme.

Confidenze