Sicuramente vi sarà capitato di parlarne. Senza dubbio ne avrete fantasticato a qualche cena di sole donne, mettendovi a turno sia nei panni della vittima sia in quelli del carnefice. E magari l’avrete buttata anche là in una compagnia mista, per sentire cosa ne pensano i maschietti. Ma nella realtà, chi di voi conosce qualcuno che abbia davvero due famiglie?
È l’argomento dell’articolo Doppia vita felice, un sogno? che potete leggere su Confidenze in edicola questa settimana. Io l’ho fatto e alla fine ero stanca morta. Le testimonianze, infatti, raccontano di abitudini fondate sulle bugie e di esistenze giocate sulla corsa da una casa all’altra che di certo non fanno per me.
Ma il vero punto è un altro: che senso ha creare due situazioni praticamente uguali, quando il pericolo più grande di ogni matrimonio è la routine? Mi spiego meglio: perché cercare di evadere dal solito trantran puntando su un secondo coniuge, un secondo figlio, una seconda sfilza di impegni che sono la fotocopia di quelli che ci si lasciano alle spalle solo per qualche ora?
Se proprio si vuole dare una svolta alla propria vita, tanto vale allora mandare tutto all’aria e infilarsi in una nuova avventura. Oppure, trastullarsi ogni tanto con qualche flirt, la soluzione ideale per riprovare la magnifica sensazione del cuore che batte a mille e con l’intensità di una cotta adolescenziale quando sul display dello smartphone appare il numero della persona amata (in segreto).
Invece, nel caso della doppia vita, mi immagino il telefono che suona, la mia mano che fruga nella tasca e io che mi domando: sarà A o B? E poi: mi chiederà se ho pagato la multa o se gli prendo i suoi biscotti preferiti al supermercato? No vabbé, anche no, grazie.
Se proprio dev’essere, che amante sia. Quello che mi chiama all’improvviso per propormi un pranzetto inaspettato in un ristorante carino. Che mi viene a prendere a qualche centinaio di metri da casa (così nessuno ci vede) e mi bacia con voluttà. E che, una volta seduti a tavola, mi guarda con occhi sognanti, come se non esistesse un panorama migliore.
Domandavo, prima, chi è che conosce persone con la doppia vita, dimenticandomi di dire che sì, io una la conosco. E se come succede solitamente in questi casi, vedo solo una metà della sua esistenza, vi assicuro che è abbastanza per interrogarmi su chi glielo faccia fare.
Non so cosa il tipo in questione lasci a casa, ma so cosa trova quando esce (giuro che non sono io!!!): una sorta di moglie, sempre la stessa da quasi un ventennio, pronta, come ogni moglie che si rispetti, a trattarlo con la peculiare sufficienza dei tanti anni passati insieme. E quando lei lo martella, io vorrei dargli un piccolo suggerimento: «Ok a tradire una delle tue donne. Ma decidi con quale delle due stare e poi sfarfalleggia di qua e di là, soffermandoti sullo stesso fiore al massimo un mesetto».
Forse, la prossima volta che mi capiterà di vederlo glielo dico.
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