Il diritto di uccidere (di Gavin Hood, con una bravissima Helen Mirren e Alan Rickman nella sua ultima interpretazione) in onda stasera su RAI 3 racconta la storia del colonnello inglese Katherine Powell, che dirige a distanza un’operazione contro una cellula terroristica a Nairobi che uccide chiunque incontri. A capo del gruppo fondamentalista islamico di Al Shabbab c’è un donna, una cittadina inglese convertitasi non molto tempo prima.
L’”occhio” sul campo del colonnello Powell è un drone pilotato in Nevada dal giovane ufficiale Steve Watts, ma quando diventa inevitabile sferrare un attacco perché si capisce chiaramente che i terroristi vogliono far saltare in aria l’intero villaggio, entrambi realizzano che anche una bambina innocente finirebbe tra le vittime. A questo punto che fare? Colpire i terroristi e rischiare di uccidere anche dei civili, o rischiare che la cellula porti a termine il suo piano?
Basato su fatti realmente accaduti, romanzati e arricchiti dalla fantasia dello sceneggiatore per volere del regista stesso, questo non è un film di guerra, ma un film sul dramma morale della guerra vista dagli occhi dell’uomo e da quelli meccanici dei droni che, come piccoli insetti, spiano il terreno che sorvolano.
Un dramma che ci riguarda tutti, sia che i fatti si svolgano in terre lontane come la Nigeria, o in mari molto più vicini a noi. Sia che si tratti di uomini, o di donne e bambini.
Uscito al cinema nell’agosto del 2016, in Italia al box Office Il diritto di uccidere ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 238 mila euro e 121 mila euro nel primo weekend.
Che dire, stasera vale davvero la pena guardare la TV
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