«L’amore stravolge come un’esplosione», sostiene la psicologa che ha commentato la storia vera Colpo al cuore pubblicata su Confidenze in edicola adesso. E non credo che sia l’unica a pensarla così.
Potente come l’odio, ma decisamente più appagante, l’amore quando arriva è davvero uno tsunami impetuoso. Eppure, a differenza della temibile onda distruttiva, getta le fondamenta per la più solida e radiosa felicità.
Se ho scelto l’aggettivo “radiosa” non è un caso: le persone innamorate le riconosci a mille miglia di distanza per la luce che emanano. Ma non solo: se le vedi passeggiare, non ti può sfuggire che camminano quasi sollevate da terra. Quando le hai vicine, ti rendi conto che nei loro occhi c’è la magia. Se le senti parlare, poi, ti accorgi che qualunque cosa dicano ha il suono di una sinfonia-ossimoro: melodiosa e assordante al tempo stesso.
Insomma, l’innamoramento è in assoluto uno stato di grazia. Infatti, da che mondo è mondo è celebrato da filosofi, poeti, scrittori, cantautori. Ma se non esiste artista che non abbia sentito il bisogno di rappresentarlo (anche attraverso la pittura), non c’è essere umano (neppure il più giovane o il più sempliciotto) che in preda alla passione non senta il bisogno di darle una definizione, una tinta, una forma.
Di solito, la “vena artistica” sboccia nell’adolescenza. E se non so come la manifestino i ragazzi oggi, ai nostri tempi custodi dei battiti del cuore erano le pagine dei diari di scuola. Che dopo il primo bacio si trasformavano in un catalogo pop, infarcito di cuori, cuoricini, dichiarazioni e promesse in technicolor (e pazienza se, come nel mio caso, i destinatari di tanto bene cambiavano con la velocità di una pallina del flipper).
Le cose (per fortuna) proseguono allo stesso modo andando in là con gli anni (magari con un filino di stabilità sentimentale in più rispetto al liceo). E se l’incontro giusto avviene quando ormai sono finiti i tempi dell’astuccio pieno di pennarelli, l’arcobaleno avvolge comunque le vittime di Cupido. Per poi dissolversi nel bianco, il colore delle spose (almeno una volta nella vita, quello con l’altare è un appuntamento quasi obbligatorio).
Ma anche questa tappa non è l’ultima: separazioni e divorzi, infatti, non sono che inciampi del cuore, tenacemente pronto, però, a riprendere in fretta l’equilibrio. Così, pianti, senso di vuoto e di fallimento sono inevitabili passi del tortuoso cammino che conduce di nuovo al bello.
E se quando li affronti sembrano ostacoli insormontabili, è solo perché sei talmente giù di morale che non ti guardi neanche intorno. Quindi, ti lasci sfuggire ciò che è palese: la gente non vede l’ora e passa la vita a innamorarsi. Al punto che se non le capita per un po’, si bea comunque delle passioni altrui. Tuffandosi nella cronaca rosa, ascoltando i racconti degli amici cotti marci, leggendo feuilleton dove accade l’incredibile. Che alla fine diventa credibile, proprio perché l’amore, per dirla alla Mary Poppins, «rende possibile anche l’impossibile».
Perché ho scritto tutto questo oggi? Semplice: ho voluto sfruttare il mio ultimo post del 2018 per augurare a tutti voi (e anche a me) un 2019 carico, rigonfio e traboccante di amore. Anzi, di Amore!!!
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