Mai come quest’anno l’attenzione al Pianeta e all’ambiente è particolarmente sentita: sembra quasi che il Covid ci abbia fatto capire che la natura più di tanto non la si può violentare e che a furia di inquinare e stravolgere l’ecosistema ci si porta a casa i regali che abbiamo tutti sotto gli occhi.
Ma sarà bastata la lezione del Coronavirus? A ben vedere no.
Nel pieno di un’estate difficilissima, con migliaia di persone sospese che non sanno se a settembre avranno ancora un posto di lavoro o un lavoro, un’emergenza sanitaria che non molla, con il rischio di una probabile recrudescenza dell’epidemia, le immagini che ci arrivano dalle spiagge italiane e dalle strade ci dicono tutt’altro.
Su Confidenze nell’articolo Così la vacanza diventa eco trovate qualche consiglio utile su come trasformare la vostra vacanza in una vacanza eco. Tanto per cominciare i mezzi di trasporto: guardando le interminabili code che puntualmente si formano in Liguria allo scattare di ogni fine settimana, con tempi di percorrenza dalle 4 o 5 ore per fare 150 km da Milano, mi viene da dire: ma non esiste il treno? Perché tante località facilmente raggiungibili in treno devono essere prese d’assalto da orde di macchine, trasformando paesini incantevoli in un enorme ammasso di lamiere? Forse è poco chic viaggiare in treno o la paura del Coronavirus si fa sentire solo in certe circostanze e non in altre (della serie il treno è pericoloso ma il pub no?).
Ci si guadagnerebbe tutti in salute e sicuramente ne trae vantaggio anche l’ambiente. Se poi ci si deve muovere sul posto esistono le biciclette (della serie l’hai voluta la vacanza? Adesso pedala…).
Un’ altra tendenza di quest’estate 2020 è privilegiare le case agli alberghi e villaggi turistici. I motivi sono evidenti: se affitto una casa ci sono solo io con i miei familiari o amici, e non mi trovo a condividere pranzi e cene in quelle sale gigantesche dove la gente si accalca al buffet con il piatto in mano.
Purtroppo questo non è l’anno dei viaggi organizzati (lo dico con rammarico, avevo quasi prenotato un viaggio in Terra Santa a fine agosto), né dei pacchetti all inclusive. Si è appena conclusa la guerra dei trolley: le autorità hanno finalmente concesso di far mettere i trolley nelle cappelliere ma i racconti che si sentono in giro dissuadono dal prendere un aereo se non necessario. Gente seduta gomito a gomito alla faccia di qualsiasi regola di distanziamento sociale, misure preventive da NAS finché non si supera il check-in e poi liberi tutti…
E poi la destinazione: la scelta principale resta tra il mare e la montagna, ma ci sono anche tanti borghi storici da visitare, non è il Paese dei mille campanili il nostro?
Certo è difficile rinunciare a un bagno in mare, specie dopo che virologi ed epidemiologi ci hanno detto che l’acqua non è veicolo di contagio e che un bagno in acqua salata non ci porterà il Covid. Ma anche qui le spiagge affollate (ricordiamoci che la battigia è di tutti e che non puoi impedire a uno di fare la passeggiata in riva la mare fino al tuo bagno) dovrebbero indurre a osservare un po’ di buon senso.
Così come barche e yacht, che quest’anno immagino pulluleranno le nostre coste ancora di più visto che sono un modo per osservare il distanziamento sociale, rischiano di inquinare oltre modo le nostre acque. E vogliamo parlare delle famigerate mascherine che unite ai guanti di plastica formano una combinazione diabolica? Quante persone le abbandonano in giro una volta utilizzate? Nonostante sia finito l’obbligo di indossarle, molti (compresa la sottoscritta) continuano a portarsele dietro per tutta l’estate, a mo’ coperta di Linus, una presenza rassicurante.
Per quel che mi riguarda la mia vacanza nel rispetto dell’ambiente non sarà molto diversa da quelle precedenti: se non per gli obblighi di distanziamento sociale. Quando vado a camminare per rifugi evito già di lasciare segni della mia presenza, mi porto a valle bottigliette di plastica vuote e altri rimasugli, così come cerco di rispettare la natura evitando di strappare fiori (mi costa fatica lo ammetto, i fiori di montagna in questa stagione sono deliziosi da mettere in un vasetto) e di accendere barbacue là dove non è consentito.
Al mare ci andrò in macchina, ma come ogni partenza intelligente che si rispetti, viaggeremo il giorno di ferragosto che in giro non c’è un’anima (provare per credere) perché sono seduti tutti a tavola a festeggiare. E a quel punto spero che il distanziamento sociale lo faccia il calendario e che dopo il fatidico ponte di ferragosto inizino i primi rientri e le spiagge siano prese meno d’assalto.
Ultimi commenti