C’è un’età per essere brave mamme? Ce lo chiediamo nel n. 9 di Confy, con una tavola rotonda che parte da un dato shock: in Italia aumentano le gravidanze sotto i 15 anni.
E le testimonianze che abbiamo raccolto, di giovanissime neomamme, parlano chiaro. Dice per esempio Antonella, mamma a 17 anni: «A volte ho l’impressione che Emanuele sia il mio fratellino, non mio figlio ed è un po’ come se mia mamma facesse da mamma a entrambi. Però quando lo guardo negli occhi, non mi pento di niente, lui è la mia vita, il mio angelo».
E Paola, anche lei mamma a 17 anni: «Mi manca la scuola, non vado più in discoteca. Ma non importa, quando voglio uscire lo faccio con la mia piccola. E non mi sono mai pentita: quando il mio ragazzo troverà un lavoro andremo a vivere per conto nostro e sarà bellissimo».
Ci sono tante emozioni in queste poche parole: c’è l’innamoramento che scatta quando una mamma guarda il suo bambino negli occhi, e non è qualcosa che dipende dall’età. C’è l’istinto di mettere da parte se stesse per dare spazio ai piccoli, e anche questo non dipende dall’età. E c’è anche il disorientamento di chi sogna ancora di andare a ballare e ha paura di confrontarsi con i genitori, ma ha responsabilità da adulta.
Sembra di vederle camminare su un filo queste giovanissime mamme: guardano avanti, tengono la testa alta e sono in equilibrio. Ma basta un passo falso perché ondeggino, pericolanti, a rischio di far male a se stesse e ai loro bambini. Vorresti sapere che c’è una rete sotto. Che, se metteranno un piede in fallo, qualcuno le sosterrà.
E qualche volta le rete c’è: per esempio, c’è il Saga (Servizio accompagnamento genitorialità in adolescenza), un servizio dell’ospedale San Paolo di Milano, che segue appunto le giovanissime. Ma che succede quando non c’è? Quando le adolescenti sono lasciate sole, e magari sono anche madri attente, ma per esserlo devono rinunciare alla scuola, agli amici, al futuro e a qualsiasi sogno?
Sono convinta che quando nasce un bambino, nasce anche una mamma e che si può essere buone (o cattive) mamme a 17 come a 37 anni. Ma solo se si può contare su un po’ di aiuto. Se c’è qualcuno che, ogni tanto, dice alla mamma: “Vai a divertirti, non dimenticarti di te stessa, ci sei anche tu…”.
Voi che ne dite?
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