Il primo piatto più amato oggi può essere a base di legumi o di semi oleosi. Vale la pena di provare queste varianti? Sì, perché oltre a essere saporite, hanno tante qualità
DI ANGELA ALTOMARE CON LA CONSULENZA DI VALENTINA GALIAZZO (*)
Noi italiani siamo i maggiori consumatori di pasta al mondo: ne mangiamo più di 23 chili all’anno. Lo rivelano i dati dell’International Pasta Organisation (IPO). Oggi, però, oltre alla classica pasta di semola, sugli scaffali dei supermercati si trovano sempre di più nuove varietà preparate con ingredienti ricercati come cereali diversi dal grano, legumi e semi oleosi. Questi nuovi tipi di pasta sono si- mili a quella tradizionale nell’aspetto così come nell’impiego in cucina. An- che dal punto di vista calorico non sono tanto diverse, ragion per cui è bene non esagerare nelle quantità. «100 grammi di pasta posso- no arrivare a contenere, a seconda della varietà, anche più di 350 calorie. Per questo la dose consigliata non su- pera i 70 grammi al giorno» dice Valentina Galiazzo, biologa nutrizionista specialista in biochimica clinica. Differiscono dalla classica pasta, però, dal punto di vista nutrizionale: hanno proprietà che permettono di diversificare la dieta in modo sano. «Alcune varietà sono naturalmente prive di glutine, quindi possono essere consumate senza problemi anche da chi soffre di celiachia. Altre, invece, grazie all’elevato contenuto proteico, so- no adatte per chi segue una dieta vegana o vegetariana» dice l’esperta. Che qui ci spiega le proprietà di diversi tipi di pasta e in che modo abbinarle a tavola.
TEFF Per contrastare l’invecchiamento
La farina di teff, un antico pseudocereale senza glutine originario dell’Africa, ha ottime proprietà antiage. Questa specialità di pasta contiene una grande varietà di minerali dall’azione antiossidante, come il fosforo e il rame, che proteggono dai radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce. Ha, poi, un buon contenuto di vitamina E, particolarmente preziosa per difendere le cellule e i tessuti dallo stress ossidativo. ✔ Abbinala con IL MERLUZZO In questo modo assimili meglio il calcio, di cui questa pasta è una buona fonte. In più, mantieni sane e forti le ossa.
AVENA Per rafforzare le difese
Questa pasta è ricca di fibre solubili, che hanno un’azione immunostimolante. La versione integrale, in particolare, fornisce una buona quantità di betaglucani, che favoriscono la produzione di globuli bianchi e di anticorpi, preziosi per difendere l’organismo dall’attacco di virus e batteri. Contiene, inoltre, minerali come il manganese e il selenio, utili per prevenire raffreddori e i mal di gola. ✔ Abbinala con I CRAUTI I batteri probiotici di cui sono ricchi, in sinergia con le fibre prebiotiche dell’avena, favoriscono l’equilibrio della flora batterica intestinale, fondamentale per la tutela del sistema immunitario.
SOIA Per tenere sotto controllo il diabete
Nell’impasto contiene farina ricavata dai fagioli azuki o dall’edamame e semola di grano duro. Rispetto alla pasta tradizionale, è più ricca di fitosteroli, sostanze che aiutano a tenere sotto controllo l’accumulo di grassi nel sangue. È adatta anche a chi soffre d’iperglicemia, perché fornisce carboidrati, che hanno un indice glicemico basso, e fibre solubili, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri e dei lipidi. ✔ Abbinala con LA CURCUMA Apporta curcumina, un potente antiossidante che favorisce il controllo del glucosio nel sangue.
LENTICCHIE ROSSE Per combattere la stanchezza
Questa pasta è facilmente digeribile e può essere un’ottima alternativa ai legumi, soprattutto per chi non li digerisce bene e soffre di gonfiore addominale. Ha più proteine (vegetali) e meno carboidrati della pasta clas- sica. Assicura, inoltre, tantis- simi minerali, tra i quali il fosforo e lo zinco, utili per prevenire cali di energia. L’alto contenuto di vitamine del gruppo B, coinvolte nei processi metabolici, la rende adatta per combattere la stanchezza nei momenti più impegnativi della giornata. ✔ Abbinala con LA RUCOLA Grazie alla ricchezza di vitamina C, favorisce l’assorbimento del ferro, un minerale presente nella pasta di lenticchie, utile per resistere meglio alla fatica.
CANAPA Per mantenere il cuore sano
Se è prodotta con sola farina ricavata dai semi di canapa alimentare sativa è adatta anche ai celiaci, perché non contiene glutine. Inoltre, garantisce acidi grassi polinsaturi, molto utili per prevenire la formazione delle placche arteriosclerotiche. Ha in particolare buone quantità di Omega 3 e 6, grassi salutari che contrastano l’accumulo dei trigliceridi e riducono i livelli di colesterolo cattivo (LDL). Favorisce, inoltre, la regolazione spontanea della pressione arteriosa. ✔ Abbinala con I BROCCOLI Questi vegetali au- mentano l’azione protettiva della pasta nei confronti del rischio cardiovascolare, per- ché assicurano sulforafani, che hanno un’azione antiossidante. Grazie ai folati, inoltre, diminuiscono la concentrazione dell’omocisteina, un aminoacido che favorisce le cardiopatie.
SEMI DI LINO Per stare alla larga dalla depressione
Questa varietà di pasta contiene aminoacidi essenziali come il triptofano, precursore delle endorfine e della serotonina, neurotrasmettitori che abbassano i livelli dell’ormone dello stress e regolano l’umore. In più, apporta acido glutammico, che stimola la produzione del Gaba, un ormone che favorisce il rilassamento del sistema nervoso. Grazie alla ricchezza di lignani, inoltre, aiuta a contrastare i picchi di glicemia, che possono aumentare il rischio di ansia e depressione. ✔ Abbinala con I FUNGHI Contengono vitamine del complesso B, che favoriscono la sintesi dei neurotrasmettitori del buonumore, e discrete quantità di magnesio, un minerale che favorisce riposo e relax.
C’È ANCHE QUELLA DI RISO È ideale se hai poco tempo da dedicare ai fornelli, perché è pronta in meno di 10 minuti. «Può essere consumata anche da chi soffre di celiachia, perché non contiene glutine» dice la nutrizionista Valentina Galiazzo. «È indicata per chi fa sport perché, rispetto alla pasta tradizionale, garantisce più carboidrati complessi, che regalano molta energia. Invece, è sconsigliata a chi ha problemi di glicemia alta: ha un indice glicemico più elevato rispetto alla pasta di semola». Per ridurlo, è meglio servire questa varietà di primo piatto con verdure e un po’ di olio extravergine d’oliva.
(*) biologa nutrizionista specialista in biochimica clinica a Roma e Lecce
Da Confidenze n. 46
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