Famiglia allargata: istruzioni per l’uso

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Come fare a tenere insieme ex mogli, figli acquisiti e parenti vari? Su Confidenze lo spiegano gli esperti, io vi dico la mia

Non è facile vivere in una famiglia allargata, una condizione oggi sempre più comune, visto la quantità di divorzi o convivenze finite che spesso sfociano poi in nuove unioni (il 28% delle famiglie si è formato in seguito a divorzi e separazioni). Del tema parliamo nella pagine di psicologia di Confidenze nell’articolo Che disastro la mia famiglia allargata dove vengono analizzate quattro situazioni tipo ricorrenti.

Premetto che faccio parte anch’io della schiera di chi si confronta con ex mogli e figli acquisiti, avendo sposato un uomo che aveva alle spalle un altro matrimonio con una figlia (lui dice sempre scherzando che mi sono rivolta al mercato dell’usato..). Ho quindi letto con particolare attenzione i consigli della psicologa Samantha Vitali immedesimandomi in quasi tutte le situazioni.

 La prima paura di una donna che sposa un uomo divorziato con figli è lo spettro della ex moglie, una sorta di avatar che compare quando meno te lo aspetti dettando legge in casa d’altri o perpetrando piccole guerre solitamente a danno dei figli condivisi. “Un buon steccato fa un buon vicinato” dice l’esperta citando un proverbio, ma dev’essere l’uomo a mettere dei paletti. Concordo pienamente e posso dire che il mio li ha messi, nel tempo e negli anni, siamo riusciti a evitare intromissioni.

Il punto più spinoso riguarda invece i figli, quando uno dei due si risposa o si riaccasa è inevitabile che il nuovo partner venga visto come un estraneo o peggio come un rivale che sottrae tempo e affetto. La parola chiave è “pazienza” dice la nostra esperta e per esperienza non posso che confermarlo.

Quando conobbi la figlia di mio marito lei aveva sei anni (oggi ne ha 30); mi presentai all’appuntamento all’aeroporto di Fiumicino armata di Barbie di ordinanza (era il suo compleanno). Mi apparve una specie di Lara Croft in miniatura, che da sotto gli occhialini da sole mi squadrò dalla testa ai piedi prese la Barbie e ringraziò. Seppi poi anni dopo, rievocando con lei l’episodio, che in realtà odiava le Barbie. 

Da quel giorno non c’è stata vacanza che non abbia coinvolto anche lei, perché oltre alla pazienza è determinante nei rapporti con i figli acquisiti il fatto di non farli mai sentire esclusi da nulla, il che sembra facile a parole ma nei fatti non lo è, specie se si vive in città diverse, come nel nostro caso.

Nuovi fratelli, no grazie! “Ritrovarsi a dividere tempo spazi e attenzioni con  fratellastri che sembrano piovuti dal cielo non è facile” dice il nostro articolo e lo confermo, ma posso anche dire che gelosie e recriminazioni non sono molto diverse da quella che si sperimentano tutti i giorni con un fratello o una sorella di sangue.

Mio figlio ha 14 anni in meno della “sorellastra”, una differenza d’età tale che ha consentito di vivere gli inevitabili conflitti forse con maggior distacco e maturità da parte di sua sorella. Gelosie e capricci non sono certo mancati, (memorabile una litigata tra i due per accaparrarsi l’ultima porzione di parmigiana di melanzane), ma credo che negli anni la condivisione di estati, luoghi, vacanze e amicizie abbia comunque creato un legame tra i due.

Vorrei concludere aggiungendo che l’unico faro guida da tenere a mente in queste situazioni è l’amore, l’affetto che deve guidare ogni nostra scelta e che va fatto sentire sempre e a ogni età. Vi assicuro che alla lunga non passerà inosservato e sarete ripagati con la stessa moneta.

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