Parlar di surgelati in epoca di slow food e coltivazioni biologiche a chilometro zero può sembrare un ossimoro, ma non è detto che le due cose siano per forza in contrapposizione. La grande rivoluzione portata dai prodotti surgelati negli anni 60 e 70 ha permesso a milioni di persone di mangiare le melanzane a dicembre, godersi un risotto agli asparagi anche quando non è stagione e gustarsi un gelato anche a Natale. Per non parlare della comodità di ridurre i tempi di preparazione di minestroni e verdure.
Volete mettere tra tornare la sera a casa, aprire il congelatore e mettere in padella un contorno o ritrovarsi a pelare patate e sbucciare piselli?
Nei mesi della pandemia per giunta, il fortissimo incremento della domanda di spesa a domicilio ha fatto registrare anche un aumento considerevole nel consumo dei surgelati, che si sono rivelati per molti una salvezza.
Su Confidenze trovate una guida per scegliere i prodotti migliori surgelati e per insegnare a prediligere certi alimenti e non altri. Anche chi è abituato a mangiare cibi direttamente dall’orto alla tavola converrà che per certe verdure, come spinaci, piselli e fagiolini, il prodotto surgelato è decisamente più comodo e la differenza è minima.
Chi scrive si è lasciata spesso tentare dall’idea di comprare solo verdura fresca di stagione, ma dopo aver passato ore a scolare spinaci freschi nel lavandino (da cuocere rigorosamente al vapore) e a pulire fagiolini, ho compreso che alla fine non ne valeva la pena e il risultato in cucina in termini di sapori e consistenza non era così poi diverso.
Come spiega il nostro articolo, però, non tutti gli alimenti si prestano a essere messi sotto zero. Pesce e verdure vengono sottoposti alle procedure di congelamento subito dopo il raccolto, quindi si può stare tranquilli perché di fatto non perdono nulla in fatto di proprietà nutrizionali. Sulle carni congelate il grosso punto interrogativo è quanto durano (e nel nostro articolo trovate indicazioni utili). Mentre un capitolo a parte sono zuppe, pizze e dessert.
E qui insorgerà il popolo di “quattro salti in padella” generazioni di single abituati a tornare a casa la sera e ad aprirsi fantastiche buste con spaghetti ai frutti di mare pronti da scaldare, o pizze, sofficini e focacce di ogni tipo, da far rinvenire in forno in pochi minuti.
No grazie, è il mio commento su questo fronte, meglio pane e salame alla carbonara congelata. Eppure leggo che l’80% dei millenials consuma abitualmente cibi surgelati e anche qui ci sarebbe da riflettere sulla educazione alimentare che trasmettiamo ai nostri figli.
Un altro capitolo riguarda invece le tecniche di scongelamento: è noto che carni e pesce vanno riposte prima nel frigorifero e non a temperatura ambiente per evitare lo sbalzo termico e la rottura delle fibre. Così com’è buona norma non riporre mai nel congelatore alimenti che sono già stati scongelati in precedenza. Infine un consiglio utile, prima di andare in ferie è sempre bene esaurire il più possibile le scorte nel congelatore, in caso d’interruzione dell’energia elettrica infatti c’è il rischio di ritrovarsi con il congelatore da buttare.
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