Hai mai verificato se la tua alimentazione soddisfa il fabbisogno quotidiano di iodio? No?
Be’, è arrivato il momento di farlo, considerato che nel mondo una persona su tre è carente di questo minerale e spesso non lo sa. Il fenomeno riguarda anche l’Italia, non soltanto i paesi poveri.
No iodio, no salute
All’adulto bastano 150 microgrammi di iodio al giorno. Quantità ridottissime (il microgrammo è la milionesima parte del grammo) e tuttavia vitali: senza quelle, il nostro organismo non è in grado di mantenersi in salute. La tiroide – la ghiandola implicata nella crescita del corpo, nello sviluppo del cervello e nella regolazione del metabolismo – ha assoluta necessità di iodio per poter svolgere le sue funzioni. Lo iodio infatti è un componente essenziale degli ormoni tiroidei, chiamati T3 (triiodotironina, perché contiene tre atomi di iodio) e T4 (tiroxina o tetraiodotironina, che ne contiene quattro).
In gravidanza, poi, la carenza iodica è particolarmente pericolosa, perché aumenta il rischio di aborto e la possibilità che il bambino soffra di disabilità intellettive, sordomutismo e altre gravi condizioni.
Come capire se soffri di una carenza di iodio
Esecuzione di appositi esami, valutazione dei sintomi e stima degli introiti alimentari di iodio sono i tre principali “strumenti” che consentono di capire se siamo in presenza di un deficit di questo oligoelemento.
La diagnosi la fa il medico, dopo aver verificato che gli esami del sangue mostrano bassi livelli di ormoni tiroidei, oppure livelli elevati di TSH, l’ormone tireostimolante. Alle analisi del sangue vengono a volte affiancate indagini per controllare morfologia e struttura della ghiandola, come l’ecografia tiroidea.
Le carenze iodiche possono provocare l’ingrossamento della tiroide (gozzo), ma anche sintomi più sfumati, quali affaticamento, freddolosità, umore depresso, sonnolenza, aumento di peso e altri ancora, tutti espressione di ipotiroidismo, ovvero di una tiroide che funziona poco.
Puoi infine valutare da te se come mangi sta facendoti rischiare un deficit di iodio. La dieta infatti deve contemplare gli alimenti che seguono.
Dove trovi lo iodio che ti serve
Lo iodio è contenuto soprattutto nel pesce di mare, nei crostacei e nei molluschi di mare, nonché, tra gli alimenti vegetali, nelle alghe, in primo luogo, l’alga kelp o kombu, che ne è persino troppo ricca e consumata abitualmente può fornire iodio in eccesso e dare addirittura ipertiroidismo.
C’è un modo pratico ed economico di assicurarsi un introito costante di questo prezioso minerale: è l’uso abituale del sale arricchito con iodio (sale iodato), che trovi sia fino che grosso in qualunque supermercato. Costituisce la prevenzione più semplice della carenza di iodio, che consiglio anche ai miei pazienti. Lascia invece perdere senza rimpianti sale integrale, himalayano e compagnia, che non contengono iodio a sufficienza.
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