“Benvenuti nella splendida famiglia Sinclair. Qui non ci sono criminali. Non ci sono drogati. Non ci sono falliti. I Sinclair sono atletici, alti e belli. Siamo una facoltosa famiglia di stirpe democratica. Abbiamo sorrisi smaglianti, menti squadrati e un temibile servizio a tennis. Non importa se i divorzi straziano i muscoli dei nostri cuori. Non importa se il fondo fiduciario si sta esaurendo e le fatture inevase si accumulano sul ripiano della cucina. Non importa se i flaconi di pillole affollano il comodino. Non importa se uno di noi è perdutamente, disperatamente innamorato. Un amore così estremo da richiedere un rimedio altrettanto estremo. Siamo Sinclair. Nessuno è spiantato. Nessuno commette mai errori. Passiamo l’estate su un’isola privata al largo delle coste del Massachusetts. E forse non vi serve sapere altro”.
Altro titolo rubato dal comodino di mia figlia.
Cadence Sinclair Eastman ha 18 anni. Un tempo era bionda come tutti i Sinclair, adesso i suoi capelli sono neri. Un tempo sprizzava salute da tutti i pori, adesso è perseguitata da emicranie che le tolgono ogni forza.
I Sinclair passano tutta l’estate, da quando si riesce ad averne memoria, su Beechwood Island, un’isola tutta loro. Oltre al campo da tennis ci sono quattro grandi case: Clairmont House, (dove vivono nonno Harris e nonna Tipper) Windemere House, Cuddledown House e Redgate House, una per ogni figlia della coppia, Carrie, Bess e Penny. Sull’isola, in giugno, arrivano tutti, nonni, figlie, mariti, nuovi compagni, nipoti. Ad attenderli c’è l’Oceano, ci sono le spiagge, gli scogli, i lunghi pomeriggi di giochi, di letture, i pranzi e le cene illuminate dalla luce di fiamme momentanee, le candele, e perenni, le stelle.
Nell’estate numero otto della vita di Cadence arriva sull’isola Ed, il nuovo compagno di zia Carrie. Dal motoscafo scende anche Gat, figlio della sorella di Ed. Gat, “pelle olivastra, capelli neri e mossi. Il corpo vibrante di energia. Era tutto contemplazione ed entusiasmo. Ambizione e caffè forte”. Per Cadence è amore, subito, anche se bastano ancora le dita delle due mani per contare i suoi anni. Cadence, insieme a Gat e ai cugini Johnny e Mirren, stringe un patto. Un patto che ha anche una sigla, una firma, una carta d’identità: “I Bugiardi”.
Arriva l’estate numero quindici. Arriva una sera, un bagno nell’Oceano. E il buio. Il corpo di Cadence viene ritrovato sulla spiaggia, senza vestiti. Ipotermia, complicazioni respiratorie, forse un trauma cranico. Poi, la discesa negli inferi del dolore cronico: le cefalee post-traumatiche, “Mi riprenderò, dicono. Non morirò. Ma continuerò a soffrire come un cane”.
Di quella notte, dell’estate numero quindici, Cadence non ricorda nulla. L’argomento, con gli altri – anche con Gat, che in quell’estate le aveva finalmente dato un bacio – è tabù. Cosa è accaduto, davvero? Quali misteri, quali segreti, si aggirano come fantasmi a Beechwood Island?
Se avete amato Stand by me di Stephen King, amerete follemente (non lasciatevi fuorviare dalla categoria in cui l’hanno forzato, quella Young Adult) la storia di Cadence e le bugie dei Sinclair.
E. Lockhart, L’estate dei segreti perduti, DeA
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