Dalle Alpi all’Appennino, la montagna rivela il suo lato più autentico e avventuroso. E molto divertimento open air per tutta la famiglia a caccia di emozioni o alla ricerca di pace e relax
VAL D’AOSTA: a Cogne, tra miniere e rifugi
Nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, Cogne si affaccia sullo scenografico prato di Sant’Orso, tra le più vaste praterie di montagna in Europa e parco naturale dove i bambini possono giocare in libertà. Da qui partono antiche mulattiere, fatte costruire dal re Vittorio Emanuele II per muoversi agevolmente a cavallo all’interno della Riserva reale di caccia, che portano alla scoperta di alpeggi e rifugi in alta quota, come il Vittorio Sella a 2.588 m. Immancabile la gita alle spettacolari cascate di Lillaz, al Giardino Botanico Paradisia, che ospita oltre 1.000 specie delle nostre montagne e alle antiche miniere di magnetite da scoprire a bordo di un trenino d’epoca.
ALTO ADIGE: a Luson, il paradiso dei bambini
Un idilliaco paesino da fiaba, Luson, a pochi km da Bressanone e con affaccio sulle imponenti torri dolomitiche del Sass Putia e Puez Odle, è un luogo dove la natura è rimasta intatta e dove il profumo di fieno aleggia ovunque. Al centro del paese, il lago naturale balneabile è una vera oasi di pace. Poco distante da qui, si scopre il comprensorio Plose, un paradiso dell’escursionismo costellato da belvederi, dove ci si può cimentare in una sessione di geocatching (una caccia al tesoro in tempo reale a cui si accede tramite smartphone: www. plose.org) e scoprire il Woody Walk (foto in alto), un divertente percorso di 4 km con stazioni ludiche in legno, giochi d’acqua, zattere, sentieri adrenalinici e strumenti musicali.
PIEMONTE: avventura a Frabosa Soprana
Un gioiello tutto piemontese in provincia di Cuneo, Frabosa Soprana, affacciata sulle Alpi Marittime, è il luogo perfetto per una vacanza a tutta natura tra borgate antiche, boschi di castagneti e, più in alto, abeti e larici. Divertimento assicurato per tutta la famiglia al Bike park, dove sono presenti sette percorsi con impianti di risalita alla pista da Bob estivo di Artesina, un susseguirsi di paraboliche, curve strette e cambi di pendenza mozzafiato, e al Parco Avventura del Caudano che mette alla prova l’equilibrio e l’audacia degli esploratori delle grandi altezze, che possono passeggiare tra i rami degli alberi, su cavi in acciaio, ponti tibetani e piattaforme di legno. Da non perdere in alta Val Corsaglia la grotta di Bossea i cui ambienti grandiosi, i giochi d’acqua e le formazioni calcaree dalle forme incredibili, incantano gli occhi di tutti.
TRENTINO: tra orsi e rapaci ad Andalo
Tra le cime delle Dolomiti del Brenta e gli abeti del Monte Paganella, Andalo, un insieme di masi sparsi su prati infiniti, è un vero paradiso per gli amanti della natura e della montagna. Soprattutto per i piccoli, che possono divertirsi tra il Baby Park Dosson, ricco di attività come l’Arena dei rapaci o il Labirinto, passando per il Kids Gaggiapark e Biblioigloo in località Prati di Gaggia, o ancora tra i numerosi sentieri didattici come Il mondo di Sciury, dedicato agli scoiattoli, o la Radura con le filastrocche di Gianni Rodari nel bosco di Fai della Paganella. Per i più avventurosi, infine, c’è l’esperienza I Signori della notte, un’escursione notturna in famiglia alla ricerca dei rapaci tra i boschi della Paganella e il Parco Faunistico di Spormaggiore dove vivono lupi, linci, volpi e tre esemplari di orso bruno.
APPENNINO BOLOGNESE: misteri a Lizzano in Belvedere
Collocato nel territorio del comune di Lizzano in Belvedere, all’estremo lembo meridionale della provincia di Bologna, al confine con Pistoia, il Corno delle Scale con i suoi 1.945 metri d’altezza è la vetta più elevata dell’Appennino Bolognese. Piccola oasi montana, Lizzano in Belvedere è il punto di partenza ideale per scoprire le bellezze del Corno delle Scale come il Lago Scaffaiolo, un luogo carico di misteri e leggende dalle cui sponde si gode uno splendido panorama sugli Appennini e sulle Alpi Apuane. Meritano la visita pure le sette cascate del Dardagna, di cui l’ultima, la più scenografica, si trova nei pressi del Santuario Madonna dell’Acero, avvolto dalla leggenda di due pastorelli che durante una notte di tempesta si rifugiarono sotto un grande acero dove videro la Madonna. Ancora oggi, il 5 agosto sono molti i pellegrini che partecipano alla festa della Madonna in memoria dell’evento.
Testo di Elena Barassi, pubblicato su Confidenze n. 23/2021
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