L’altro giorno aprendo Facebook mi sono trovata in bacheca il pensiero di Giulia, 24 anni, la figlia di mio marito: come tante ragazze condivide sui social network emozioni e sentimenti, in quell’età in cui è ancora tutto possibile e l’ala della giovinezza attutisce i colpi dagli errori. Il post riprende il finale del libro: Che ci importa del mondo di Selvaggia Lucarelli (Rizzoli, 2015).
“Conosco un paio di coppie che funzionano. Ma funzionano sul serio, nel senso che vedi due persone felici, che condividono tutto, dalle preoccupazioni per il conto in banca al tovagliolo a tavola, pur mantenendo le rispettive identità, amicizie, passioni. Sono persone che vedi felici anche quando l’altro non c’è, perché sono risolte e piene anche nei giorni d’assenza. Persone che si amano e che ridono molto, che vivono una vita insieme continuando a tifare l’uno per la vita dell’altro. Che non si sentono monche se l’altro non c’è, ma con un braccio in più se l’altro c’è. Io la felicità l’ho vista li’. Il resto, ossessioni, ansie, struggimenti, sono robe che hanno a che fare con l’affanno. E l’amore felice non s’affanna. L’amore felice respira lentamente, a pieni polmoni. Avrei dovuto capirlo, quando mi credevo felice col fiato corto”.
Quando mi credevo felice col fiato corto… Mi si è stretto il cuore a leggere queste parole e poi ho pensato agli anni in cui anch’io, come tutti, ho vissuto il tempo delle ansie e degli struggimenti, l’ossessione per amori sbagliati, caparbiamente inseguiti, nonostante i calci in faccia, nonostante mi sentissi come un pugile suonato sul ring.
L’amore felice non s’affanna, respira lentamente, a pieni polmoni, e forse anche lei l’ha capito. Perché c’è un tempo per il fiato corto e c’è un tempo per vivere nella pienezza i propri sentimenti.
Di questo parliamo su Confidenze di questa settimana nella storia vera raccolta da Valeria Sirabella, Per sempre Lara, dove il protagonista, Antonio, si è fermato invece all’amore come affanno, vive la sua ossessione per Lara come l’unico rapporto degno di essere mantenuto in vita, a qualsiasi condizione, anche a prezzo della sua infelicità. E quando si trova di fronte la prospettiva di una relazione stabile e appagante con un’altra donna, rifugge al primo richiamo dell’amata.
E voi care lettrici cosa pensate: che la felicità sia l’amore col fiato corto o quello che respira lentamente e si costruisce giorno per giorno?
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