La Settimana Enigmistica di AA.VV.

Leggi con noi
Ascolta la storia

Compie 90 anni la rivista che più di ogni altra coniuga la lingua e le parole, il gioco e la lettura

La Settimana Enigmistica compie novant’anni. Per una rivista di enigmistica, nascere in una data palindroma come 23/1/32 è stato un auspicio carico di promesse, l’avvio di un percorso costellato di mille idee, congetture, trovate, giochi. In quel lontano 1932 l’ingegnere sassarese Giorgio Sisini, con inventiva ed entusiasmo, creò una rivista dove si coniugavano in modo semplice e coinvolgente la lingua e le parole. La veste tipografica, il linguaggio, l’affidabilità dei giochi ne favorirono la diffusione presso le più svariate fasce sociali. L’Italia si andava alfabetizzando e la Settimana Enigmistica accompagnava le generazioni, regalando svago anche nei tempi critici, rafforzando le conoscenze, aiutando ad affinare il linguaggio. Una strada lungo cui accompagniamo ancor oggi i nostri cari lettori in tempi che mutano con sorprendente rapidità”.

Prima di cominciare a scrivere il consiglio di lettura di questa settimana sono uscita prestissimo per andare in edicola. Un titolo ce l’avevo già in mente ma il giovedì mattina ho un appuntamento fisso se non da sempre quasi. Davanti a me un paio di persone in fila, la fila del tempo Covid, un uomo con i capelli bianchi e una ragazza con un drago tatuato sulla nuca rasata. A dividerci anni e chissà quanto altro, a unirci la passione per questo quadernino di giochi e lo stesso sguardo felice che viene fuori spontaneamente dopo averlo acquistato: con la testa sei già dentro, perso tra pagine, vignette, sfingi, rebus, schemi liberi. Un monumento della cultura, accidenti. Un vero monumento che merita di essere messo sullo stesso piano dei libri, decisamente. Una funzione ricreativa, educativa, una palestra per il cervello: in questo spazio letteratura e giochi si incontrano. Avete mai conosciuto un lettore vero che non fosse anche appassionato di sciarade, lucchetti, anagrammi, zeppe, incastri? E se volete cercare un ago nel pagliaio provate a stanare un fan di Ghilardi o Bartezzaghi che non sia anche un divoratore di romanzi. Ogni mio viaggio è cominciato con uno zaino e, all’interno, un libro, una Settimana e una penna. La stessa Settimana che la maestra Elisabetta ci invitava a leggere e riassumere (Spigolature, Leggendo qua e là, Forse non tutti sanno che), la stessa Settimana che zio Peppino portava con sé in campagna e che svolgeva dalla prima all’ultima pagina con la stessa sapienza che metteva nella cura delle viti e degli ulivi, la stessa Settimana che papà Franco continua a portarsi in spiaggia insieme al Corriere dello Sport, un fumetto e un thriller.

Sabato 23 gennaio 1932 il primo numero della Settimana Enigmistica apriva così: Orizzontali – 1. Eroiche in guerra, nefande in pace 4. Dipartimento e fiume della Francia 5. La metà di Nicola 6. Infimo (…) Verticali – 1. Nome russo di donna 2. Primo 3. Senza patti o clausole 8. Soffocante. La prima pagina è riportata all’interno del numero 4687 in edicola da giovedì 20, il numero che festeggia i novant’anni di questa sempre giovanissima e performante creazione buona. Puoi avere tutti i pensieri di questo mondo ma la Settimana, almeno per qualche ora, ti prende per mano e ti porta in un posto sereno, ti tiene compagnia, ti normalizza il respiro, ti fa rilassare le spalle. Proprio come quasi sempre riesce a fare un buon libro.

Altro nome del siliquastro”. Uno orizzontale, schema libero di Ravasio a pagina 41. Tredici lettere. La so! Albero di Giuda.

Buon compleanno, cara Settimana.

Confidenze