L’esempio di Alessandro Baricco

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La malattia dello scrittore e il gesto generoso di sua sorella ci fanno riflettere sul valore di un dono, troppo spesso ancora incompreso

Su Confidenze questa settimana parliamo di donazioni di organi, una scelta coraggiosa che in tempi di pandemia ha subito i suoi contraccolpi: stando ai dati pubblicati sulla rivista Lancet Public Health e riportati nel nostro articolo durante la prima ondata di pandemia i trapianti di rene da donatore vivente hanno registrato un calo del 40% rispetto allo stesso periodo del 2019 e quelli di fegato un – 33%.

Eppure proprio in questi giorni dalla cronaca ci è arrivato un bellissimo esempio di solidarietà e fratellanza che credo abbia commosso tutti. Lo scrittore Alessandro Baricco sabato scorso ha dichiarato pubblicamente di essere malato di leucemia in un post che ha fatto il giro della Rete:

Ehm, c’è una notizia da dare e questa volta la devo proprio dare io, personalmente. Non è un granché, vi avverto. Quel che è successo è che cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica. Ci sono rimasto male, ma nemmeno poi tanto, dai. Quando hai una malattia del genere la cosa migliore che puoi fare è sottoporti a un trapianto di cellule staminali del sangue, cosa che farò tra un paio di giorni (be’, non è così semplice, ci stiamo lavorando da mesi, è un lavoro di pazienza). A donarmi le cellule staminali sarà mia sorella Enrica, donna che ai miei occhi era già piuttosto speciale prima di questa avventura, figuriamoci adesso. Molto altro non mi verrebbe da aggiungere. Forse, ecco, mi va ancora di dire che percepisco ogni momento la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile, e il miglior Toro dai tempi dello Scudetto…”.

La sua dichiarazione ha commosso tutti per la semplicità e profondità delle parole, e per quel legame di fratellanza che ora più di prima si esplica nel gesto d’amore più alto: donare le cellule staminali al proprio fratello.

È quanto hanno fatto anche i testimonial del nostro articolo, mogli, figli e persino conoscenti che non hanno avuto paura a donare letteralmente una parte di sé per salvare l’altro. Un gesto che cambia per sempre la vita di entrambi: chi dona e chi riceve e stabilisce un legame unico, davvero di sangue, in questo caso. Certo non sempre le condizioni di salute o di compatibilità consentono di donare un organo, ma come dice uno dei nostri intervistati, il sacerdote don Eustache: «vorrei incoraggiare ciascuna persona a non restare mai indifferente davanti a chi soffre. Non tutti possono donare gli organi, ma provare a renderci disponibili è già un conforto per chi è in attesa».

La vicenda di Alessandro Baricco (che ci auguriamo possa ritornare presto a raccontarci con le sue meravigliose parole) ci insegna che davanti agli imprevisti della vita è la forza dell’amore e della generosità ancora una volta a muovere il mondo.

 

 

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