Mal di mare
di Elisabetta PuppoHo sposato un uomo che ama il mare. Che fortuna! Direte. Peccato che, pur essendo ligure purosangue, amo il mare ma soffro la barca. Le interminabili giornate che trascorro cullata dalle onde diventano un incubo! Otto ore immobile a prua, seduta come un guru guardando l’orizzonte e non muovendo lo sguardo di un millimetro. In mano il parasole, ferma, gambe incrociate, tensione a mille. Si può? Viva la spiaggia, almeno non ondeggia…