Ogni anno sono quasi un milione e mezzo gli italiani che si mettono in viaggio per raggiungere strutture ospedaliere in città diverse dalla propria, anche se nel 2020, a causa della pandemia e della sospensione delle cure per altre patologie questo dato si è abbassato.
Con la fine dell’emergenza Covid e la ripresa delle cure sospese è prevedibile però un nuovo aumento degli spostamenti e del bisogno di accoglienza: le persone che avranno bisogno di aiuto si sommeranno a quelle che hanno rimandato le cure o le visite di controllo durante questi mesi.
CasAmica Onlus da 35 anni si dedica ad assistere i familiari e i pazienti che devono spostarsi da casa per affrontare cure sanitarie nei grandi ospedali metropolitani e che spesso non possono permettersi un albergo o un appartamento in affitto. In tutto questo tempo CasAmica ha offerto una stanza accogliente e il calore di una famiglia a 90.000 pazienti e familiari accompagnatori nelle sue sei strutture di accoglienza distribuite tra Milano, Roma e Lecco per un totale di 150 posti letto. E ora ne ha appena aperto una nuova a Segrate nel milanese, a poca distanza da tre importanti realtà sanitarie di eccellenza (l’Istituto Nazionale dei Tumori, l’Istituto Neurologico Carlo Besta e l’IRCSS Ospedale San Raffaele di Milano) che potrà ospitare circa 60 persone al giorno.
Proprio per sostenere questi progetti CasAmica invita a fare una donazione fino al 13 marzo con un sms o una chiamata da rete fissa al 45591 per stare accanto a chi ha bisogno di sostegno. E dal 7 al 31 marzo poi al numero solidale 45594 per aiutare la nuova casa di accoglienza aperta a Segrate.
Confidenze ha intervistato la fondatrice e presidente di CasAmica Onlus, Lucia Cagnacci Vedani che 35 anni intercettò per prima questo bisogno di assistenza nella città di Milano:
Accompagnando i miei figli a scuola tutte le mattine mi ero chiesta come mai sulle panchine di piazzale Gorini sostassero sempre così tante persone con le valigie, erano tutti malati in cura presso l’Istituto dei Tumori che spesso avevano fatto la notte in treno per arrivare in tempo a Milano la mattina dopo per una visita o una terapia, alcuni dormivano anche sulle panchine, i loro familiari non sapevano dove andare.
Così mi attivai per cercare in zona dei posti letto da offrire a che ne avesse più bisogno, in cambio di un contributo minimo di spese. All’inizio ne trovai 16, poi altri 25 e poi con la nascita di CasAmica Onlus ho potuto contare anche sull’aiuto di volontari e il sostegno di aziende per ampliare le nostre strutture.
Ogni posto letto a noi costa 27 euro (sono camere con bagno privato e doccia) ne riceviamo indietro massimo 10 o 15 euro a notte, quindi c’è sempre bisogno di aiuto. I nostri volontari poi si prestano anche ad accompagnare le persone in giro per la città, soprattutto se si tratta di anziani e a volte poi c’è da organizzare e pagare il trasporto delle persone in ambulanza per il rientro nelle città di residenza.
Com’è cambiato il vostro lavoro con la pandemia?
In questi due anni gli ospedali hanno limitato gli interventi e quindi hanno fatto arrivare anche meno persone, ma per contro ci siamo trovati a gestire anche noi i pazienti positivi al Covid e i loro familiari; nella struttura milanese abbiamo allestito un intero piano dedicato a chi era positivo e a Lecco all’inizio della pandemia nel 2020, la nostra casa ha ospitato i medici che arrivano da tutta Italia all’ospedale Manzoni e che non sapevano dove dormire.
Nella nostra attività servono fondi in continuazione e ogni piccolo aiuto è prezioso, per questo lanciamo l’iniziativa solidale “CasAmica Onlus, ancora più accoglienza” una campagna di Sms solidali al numero 45594 che dura dal 7 al 31 marzo”.
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