“I ragazzi avrebbero rovinato tutto. Ci provavano sempre; era l’unico impulso che Gwen e Nathan avevano in comune, oltre alla reciproca ostilità. Quel mattino in particolare, al pensiero di svegliare la figlia, Julia ebbe un brutto presentimento, nonostante l’eccitazione per il fine settimana. Sarebbero andati tutti insieme in America, nella città in cui James era nato e che Julia cercava di immaginare da quando lo aveva conosciuto. Entrambi avevano messo il futuro l’una nelle mani dell’altro, ma Julia voleva assolutamente sapere anche del suo passato; non aveva potuto conoscere James da giovane, ma vedere Boston sembrava un’alternativa accettabile, un modo per colmare il vuoto impossibile, inconcepibile, di tutti i giorni che aveva sprecato senza amarlo prima che si incontrassero. (…) Non vedeva l’ora di arrivare a Boston. D’altro canto, quella vacanza avrebbe comportato tre giorni difficili con Nathan, che di certo avrebbe colto ogni occasione per punzecchiarla evocando con nonchalance gli anni d’oro in cui suo padre era stato sposato con sua madre. E puntualmente la figlia di Julia, Gwen, sarebbe stata ancora più intrattabile”.
Kate ha 46 anni e da poco, da quando grazie a suo suocero ha conosciuto James, è tornata a vivere. La morte prematura di suo marito David, padre della loro unica bimba Gwen, l’aveva gettata non solo nello sconforto ma anche in una stanza grigia della vita. L’unico motivo per continuare a esistere era Gwen, la promessa che aveva fatto a David.
Poi però era arrivato James e con le emozioni nuove, con quell’amore dal sapore giovane, la certezza di non essere mai stata così felice, così al posto giusto. James era separato, padre di due figli, Saskia e Nathan. Quest’ultimo, ancora al college, aveva seguito il padre nella nuova casa, quella dove c’erano Kate e Gwen. Tra i due adolescenti era guerra aperta in ogni istante, furibondi per quella nuova unione che allontanava sempre di più i loro genitori dalle famiglie originarie. In America c’era la madre di Nathan. Sottoterra, ma radicato nel suo cuore, c’era il padre di Gwen.
Il romanzo pubblicato nel 2017 dalla Segal è un esercizio narrativo strepitoso non tanto da un punto di vista formale ma di contenuto. La famiglia allargata è disegnata con sapiente assenza sia di incanto che di disincanto. James e Kate sono innamoratissimi. James adora Julia ma non sopporta Gwen, la trova poco intelligente, incredibilmente viziata, fastidiosa. Kate adora James ma odia Nathan, lo trova spocchioso, egoista, cattivo. James adora Julia ma non la sopporta come madre di Gwen: troppo permissiva. Julia adora James ma non lo sopporta come padre di Nathan: troppo permissivo.
Gwen e Nathan sono due adolescenti arrabbiati, delusi, romantici. Scopriranno che tra il non tollerarsi e l’innamorarsi il passo è breve. Scopriranno che diventare grandi può essere il primo passo verso l’allontanamento.
Kate e James saranno chiamati a fare una scelta, riportati con i piedi a terra dal Pianeta Cuore da Gwen e da Nathan.
Francesca Segal ha resistito alla carezza consolatoria che il verosimile letterario troppo spesso, banalmente, consente.
Francesca Segal, L’età ingrata, Bollati Boringhieri
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