Guida alla Natural Magick di Lindsay Squire

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un libro che racconta la stregoneria come arte magica, che ci riconnette a noi stessi attraverso l’abbraccio con la Madre Terra

Samhain (pronuncia Sa-uin) è il sabba celtico che si festeggia il 31 ottobre nell’emisfero settentrionale e il 1° maggio nell’emisfero meridionale. È il primo dei quattro punti mediani della Ruota dell’Anno tra gli equinozi di primavera e d’autunno e i solstizi d’estate e d’inverno. Samhain segnava la fine dell’estate negli antichi calendari agricoli celtici. Si tratta di uno dei sabba maggiori, indica l’inizio dell’anno delle streghe e la fine del terzo e ultimo raccolto. (…) A Samhain il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti è più sottile che mai. Tradizionalmente è il momento dell’anno in cui si cerca di comunicare con le persone che si trovano al di là del velo, e questo rende Samhain un giorno propizio per ogni forma di divinazione, tarocchi, pendolo, rune o cristalli. Approfitta di questo periodo di trasformazione durante il quale oscilliamo tra la luce e l’oscurità, poiché Samhain si trova nel punto intermedio tra l’Equinozio di Autunno e il Solstizio d’Inverno. Lascia andare le cose che non ti servono più e guarda al nuovo anno con ottimismo”.

Halloween è alle porte e nel nostro Paese negli ultimi anni la festività nata in Irlanda ma adottata in modo folkloristico soprattutto negli Stati Uniti è diventata un’occasione per regalarci una sorta di Carnevale di mezzo. Addobbi gotici, feste in discoteca, zucche intagliate, maschere zombie, scherzetti o dolcetti che tanto divertono i bambini: è questo tutto quello che possiamo o dobbiamo aspettarci dalla notte che unisce ottobre a novembre? Non proprio. O meglio, non solo (sfogliando le pagine capirete perché e scoprirete la bellezza di una notte di grande comunicazione tra mondi e anime).

Questo delizioso libro, illustrato da Viki Lester, ci insegna a non avere paura (sì, la magia genera ancora timori e molte streghe sono costrette a nascondersi, complice non un rogo ma il giudizio delle persone, la titubanza, in fondo l’ignoranza) in generale del paganesimo, della wicca e, appunto, della stregoneria. Intanto, le parole (che salvano dall’oscurità): è pagana la religione, diffusa nell’Europa occidentale, che non appartiene alle tre monoteiste e che pone le sue basi sui ritmi e i cicli del mondo naturale, comprese stagioni e fasi lunari. La wicca è una religione neopagana, gli adepti seguono la Ruota dell’Anno e hanno un proprio sistema morale, Rede: “Se quello che fai per stare bene non provoca negatività agli altri, allora è un bene e fallo”. La stregoneria è invece una pratica, un’arte magica. Un’arte buona (guardatevi dalla furfanteria di chi ‘vende’ cattiveria e malvagità: quelli sono solo giochi miseri che sfruttano la fragilità umana), sposa della natura, che ci (ri)connette con noi stessi attraverso l’abbraccio e il ritorno alla Madre Terra.

Chiunque può trovare la propria strada ‘strega’, non occorre ricevere in eredità i poteri, non bisogna aspettarsi una magia alla Harry Potter ma qualcosa di più grande e impalpabile ma rivoluzionario: la serenità della completezza, dell’armonia, della lentezza dei cicli. Concentrazione, chiarezza, ritualità generativa sono parole chiave e di volta.

Ascoltatevi in silenzio, la parte terrena che vi armonizzerà vi parla. Come accade per le piante, se volete fiorire dovete mettere prima le radici. E poi lasciate fare alla Terra, lasciate che vi insegni l’arte – è sempre magia – della Vita.

Lindsay Squire, Guida alla Natural Magick, Hoepli

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