La mentalità della sardina di Olivia Crosio

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Nel suo ultimo romanzo, Olivia Crosio sceglie una protagonista sessantenne, con un marito in pensione, che una mattina decide di partire facendo il cammino della Via Francigena… Ne parliamo con l'autrice

Angela e Severino sono una coppia come tante: in pensione, con figli grandi, si stanno adagiando nella routine. Almeno lui, perché lei è stufa, non ne può più. E osservando i pellegrini che passano sotto le finestre di casa sua percorrendo la Via Francigena, le viene un’idea: e se partisse anche lei? Di nascosto, compra qualche indumento termico, fa lo zaino, raccoglie tutto il suo coraggio e una mattina… parte. Senza avere avvisato nessuno dei suoi familiari. Ma questo è solo l’inizio dell’ultimo romanzo di Olivia Crosio, La mentalità della sardina (Arkadia editore), che accompagna la sua protagonista lungo un viaggio che, come spiega l’autrice, si rivelerà molto più che una fuga dalla routine.
Quanto c’è di tuo nel personaggio di Angela?«Volevo scrivere qualcosa che potesse coinvolgere le donne, soprattutto le over 50 o 60, che spesso sono lettrici appassionate E ho preso spunto da una fase che ho vissuto anch’io, come tante amiche. Quel momento in cui, dopo che i figli sono usciti o stanno uscendo di casa, ti ritrovi davanti l’uomo che hai scelto anni fa, lo guardi e pensi: cos’abbiamo più da dirci? È una fase che attraversano credo tutte le coppie, poi ognuna lo risolve a modo suo. Ma, per evitare di lasciarsi andare del tutto all’abitudine (e per evitare di iniziare a odiarsi), bisogna resettare la propria vita».Angela si fa coraggio e parte. Anche tu hai fatto la Via Francigena?«Sì, ho percorso tutta la Via, in momenti diversi e alcuni dei personaggi del romanzo sono ispirati a persone che ho incontrato davvero. Quel che aiuta Angela a cambiare, e che anch’io ho provato, è che se parti da sola, non sei più madre e moglie, esci dal ruolo, sei solo te stessa. Se si parte con qualcuno è diverso, perché già si fa gruppetto. Invece, da sole, si cammini insieme ad altri, perché è più prudente, ma si fanno conoscenze nuove. Camminando e parlando, si creano così amicizie che in pochi giorni diventano profonde. Il cammino stesso, poi, svuota la mente, come una meditazione».Lungo il cammino nasce una storia d’amore…«Senza svelare troppo del romanzo, diciamo che Angela cerca una pausa per riappropriarsi della propria individualità. Sul cammino incontra Emilio, che si rivelerà molto signore e si crea una specie di isola felice, diciamo. Alla fine, poi, una sorpresa l’aiuterà a capire cosa fare. Ho cercato di disegnare Angela come una persona come chiunque può essere, una donna comune, che però alla fine tira fuori quella personalità, che nella vita quotidiana si era un po’ spenta. È una donna che aveva bisogno di una pausa per cercarsi. Per capire cosa fare in questa fase della sua vita e come porsi rispetto ai figli ormai adulti».

Stai incontrando lettori e lettrici, che reazioni hai trovato?

«Diverse lettrici mi hanno detto che si sono immedesimate in tanti piccoli particolari. Sto cercando di organizzare dei firmacopie in varie librerie e quando spiego di cosa parla il libro, subito molte si ritrovano. Credo che sia un tema interessante, molto sentito».

Stai già scrivendo altro?

«Ho un’idea, ma il problema per le donne che scrivono è che per dedicarsi veramente a un romanzo bisognerebbe vivere soli! Non posso pensare che devo scrivere e intanto chiedermi cosa portare in tavola per cena… Per scrivere bisogna svuotare la mente, lasciare che affiorino idee e poi concentrasi, ma c’è sempre qualcosa di pratico che te lo impedisce».

Un suggerimento per chi aspira a scrivere e pubblicare?

«Prima di tutto serve leggere, leggere tanto. Poi può essere utile seguire un corso di scrittura. Anch’io l’ho fatto e a me è servito molto, non tanto per la teoria ma soprattutto perché si viene in contatto con altre persone che hanno lo stesso desiderio e ci si può confrontare. Finché si sta davanti al computer e magari ci si autopubblica, è difficile rendersi conto della realtà. Invece, il confronto con altri, motivati dagli stessi interessi, è importante. Aiuta anche a trovare punti di vista insoliti, per far emergere la propria Poi, conta avere una cosa da dire a cui si tiene molto, una cosa in cui si crede».

Nel tuo prossimo libro parlerai di…

«Una nonna cattivissima, competitiva con tutte le altre! Almeno credo»

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