La tiroidite di Hashimoto è uno dei disturbi che più frequentemente colpiscono la tiroide, ghiandola da cui dipendono il metabolismo e molte funzioni vitali.
Si tratta di una patologia autoimmune: il sistema immunitario aggredisce cellule dell’organismo stesso, nella fattispecie quelle appunto della tiroide. Questo fenomeno, alla lunga, provoca la distruzione del tessuto tiroideo, con la riduzione, fino alla perdita, della capacità di secernere ormoni, una condizione definita ipotiroidismo. Quando la produzione ormonale tiroidea viene meno, si interviene dall’esterno, somministrando un ormone di sintesi, la levotiroxina sodica (in vendita con diversi nomi commerciali: Eutirox, Tirosint, Tiche ecc.), uguale all’ormone T4 prodotto naturalmente dalla tiroide.
Anche qui sul blog, ho già parlato altre volte di come adottare una dieta personalizzata e introdurre intelligenti abitudini – tra cui la pratica pressoché quotidiana di un’attività fisica aerobica a intensità moderata e l’apprendimento di tecniche di gestione dello stress – possa in molti casi aiutare a modulare il livello di autoanticorpi e a frenare la perdita di funzionalità tiroidea di chi soffre di tiroidite di Hashimoto.
Oggi voglio porre l’attenzione su particolari nutraceutici che tengo sempre in considerazione nel momento in cui fornisco le mie raccomandazioni nutrizionali ai pazienti con tiroidite cronica autoimmune.
Selenio È probabilmente il minerale più importante per chi ha la tiroidite di Hashimoto. Oltre a essere un potente antiossidante, il selenio infatti ha la capacità di diminuire il livello di anticorpi anti-tiroide.
Zinco Ideale compagno del selenio – e di cui infatti suggerisco l’utilizzo in sinergia -, lo zinco è in grado di migliorare la funzionalità della tiroide nelle persone con ipotiroidismo.
Vitamina D Chi soffre di tiroidite di Hashimoto tende ad avere concentrazioni più basse di vitamina D, micronutriente cruciale nella regolazione del sistema immunitario.
Omega 3 Gli acidi grassi semiessenziali della serie omega 3 chiamati EPA e DHA possiedono una documentata azione antinfiammatoria, da ricercare avidamente in caso di patologie autoimmuni, considerato il ruolo che l’infiammazione cronica ha nel creare danni ai tessuti.
Curcuma Completa questo ideale quintetto la curcuma o meglio ancora la curcumina, il più importante principio attivo contenuto in Curcuma longa, spezia dalle proprietà antinfiammatorie proveniente dall’Oriente, che in anni recenti ha acquisito straordinaria popolarità anche da noi. La curcuma non dovrebbe mancare nel trattamento naturale integrato di tutte le malattie autoimmuni.
Ci sono senz’altro molte ulteriori opzioni naturali che possono essere utili a chi soffre di tiroidite di Hashimoto, ma selenio, zinco, vitamina D, omega 3 e curcumina sono, nella mia esperienza, le prime tra quelle da considerare.
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