13, 4 milioni di italiani soffrono di insonnia, ma quasi la metà di loro non fa nulla per risolvere il problema. I ritmi di vita frenetici negli ultimi 50 anni ci hanno fatto perdere almeno un’ora di sonno al giorno e il continuo utilizzo dei dispositivi elettronici anche di sera non favorisce certo il riposo. Il problema ha dei costi sociali enormi (si stima siano pari al 2% del Pil) perché si riflette poi oltre che sulla salute in generale delle persone, anche sulla loro efficienza lavorativa, per non parlare del famoso “colpo di sonno” che purtroppo è spesso causa di incidenti stradali.
Il 17 marzo si celebra la Giornata Mondiale del sonno e tutto il mese di marzo è dedicato a questo tema, che tocca da vicino soprattutto la popolazione femminile e gli anziani. Le donne infatti risultano le più colpite dall’insonnia, sono il 60% del totale (ma un buon 20% sono bambini e ragazzi).
Un adulto su 4 dichiara si soffrire di insonnia cronica o transitoria, e il disturbo com’è noto peggiora con l’avanzare dell’età.
Tra le problematiche più frequenti c’è la difficoltà ad addormentarsi, i risvegli durante la notte, oppure quelli precoci la mattina e la difficoltà a riprendere sonno. Eppure dormire bene è una necessità fisiologica dell’organismo, che incide sul benessere psicofisico: un buon sonno infatti favorisce il funzionamento corretto del sistema immunitario, la rigenerazione delle cellule e aumenta anche le potenzialità e la creatività del cervello.
Sognid’oro che da 60 anni aiuta con i suoi prodotti gli italiani a dormire bene, ha dato vita a un progetto educativo condotto insieme all’Associazione Italiana Medicina del Sonno (AIMS) che da 30 anni si occupa di ricerca, divulgazione di informazioni e formazione clinica sul sonno, attraverso i 57 centri di medicina del sonno distribuiti sul territorio nazionale.
Il progetto si chiama “Sveglia, il sonno conta” e ruota attorno al sito www. ilsonnoconta.it dove per tutto il mese di marzo le persone possono porre domande agli esperti di Aims attraverso un apposito servizio di consulenza on line. Alle domande verrà data risposta in 48 ore e insieme verrà inviato un Diario del Sonno in formato digitale, utile per una fase di monitoraggio e di autovalutazione del proprio sonno.
Non tutti i disturbi infatti hanno la stessa origine e per essere curati richiedono l’intervento di specialisti diversi: dal neurologo, allo psicologo, al pneumologo.
Per esempio nelle donne spesso l’insonnia è collegata a stati di ansia e depressivi – spiega Luigi De Gennaro di AIMS, professore di psicologia e scienze cognitive all’Università La Sapienza di Roma – oppure si può soffrire di apnee notturne a causa di problemi respiratori; in generale però tutti noi dovremmo seguire una vera e propria igiene del sonno che si concretizza in poche sane abitudini.
Le regole fondamentali sono quattro dicono gli esperti di Aims e sono per tutti semplici da seguire:
Ridurre gli stimoli luminosi e uditivi nelle ore che precedono il sonno
Evitare di consumare alimenti e alcol nelle ore serali
Ritagliarsi un rituale per accompagnarsi al sonno
Avere cura della propria camera da letto, verificando che la temperatura non superi i 18 gradi evitando di guardare la televisione o di mangiare in camera.
In particolare, spiegano gli esperti di AIMS, nelle ore serali bisognerebbe ridurre l’esposizione agli schermi retroilluminati perché si è visto che questa tende a reprimere la produzione di quota endogena della melatonina, l’ormone che regola il sonno, generato dal nostro organismo.
Queste e altre informazioni potete trovarle sul sito www.ilsonnoconta.it, Infine per tutto il mese di marzo si potrà visitare una speciale installazione dentro al Museum of Dreamers di Milano pensata per promuovere il progetto educativo “Sveglia, il sonno conta!”.
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