Va tutto bene. O anche no è il titolo di un articolo su Confidenze in edicola adesso che invita le lettrici più ottimiste e positive a riconoscere i momenti bui quando capitano.
Che capitino, prima o poi, è quasi assodato, soprattutto, andando avanti con l’età. Con questo non intendo dire che il passare degli anni debba necessariamente bombardarci di sfighe, visto che molte persone non proprio di primo pelo le hanno sempre schivate.
Semplicemente, quello che voglio dire è che la vita presenta a chiunque un conto. Più o meno salato, ma comunque molto caro per chi lo deve pagare. Nel senso che, purtroppo, possono accadere fatti drammatici che effettivamente non lasciano scampo. Ma è altrettanto vero che esiste gente capace di trasformare in tragedia le piccole inezie.
Parlando di me, credo di far parte della categoria dei positivi. Eppure, riconosco i momenti bui con la stessa abilità con cui i cercatori di funghi individuano un porcino ben nascosto.
Morale, mi sono letta i suggerimenti dell’articolo per capire se ho in mano qualche arma per affrontarli.
ACCETTA I TUOI STATI D’ANIMO A volte ce la faccio con la mia medicina personale: i solitari con le carte, che faccio fino a spellarmi le mani. Un’abitudine che ho preso dalla mia mamma e che funziona perché impegna la mente ma non troppo. Così, non archivio il problema, ma non gli permetto di assillarmi fino a soffocarmi.
CANCELLA I FALSI MITI Pensare che andrà sempre tutto bene non è nelle mie corde. Quindi, non devo neanche fare lo sforzo di cancellare il mito di un’esistenza rosa e fiori. Però, quando tocco il fondo mi ripeto come un mantra che non andrà neanche tutto male. Il che mi dà la speranza di una svolta che mi spinge, come i bambini verso Natale, a contare i giorni che mi avvicinano alla meta.
GUARDA OLTRE IL MALUMORE Bah, quando sei a terra non è semplice fingere di non esserlo. E io non ci provo neanche. Infatti, non credo esista un posto in cui non abbia pianto disperata. Da sola in casa (e fin qui ci sta). In mezzo agli amici (poveretti loro). Ma anche nei locali pubblici, sul tram, al lavoro. Tant’è che la mia lacrima facile non è un segreto per nessuno.
NON SEI SEMPRE RESPONSABILE Ecco, su questo punto manifesto tutta la mia presunzione. Infatti, è molto raro che io stia male per colpa mia. O, per lo meno, non l’attribuisco a me. Infatti, ciò che da sempre mi ferisce sono (detta in rima) cattivi sentimenti, tradimenti e maligni comportamenti.
CERCA SOLUZIONI CONCRETE Quando sono giù di tono, tentare di reagire è il mio primo obiettivo. Perciò, pur sfatta dal dolore, accetto inviti, esco con la qualunque, mi rendo disponibile a qualsiasi proposta. Naturalmente non indecente. Per fare un esempio, potrei iscrivermi a un torneo di scacchi, nonostante non sappia riconoscere un pedone da un alfiere.
RISPETTA I TUOI SENTIMENTI Anche su questo punto non ho nulla da imparare. Quando le cose mi vanno da schifo ne sono talmente consapevole da non poter fingere nulla di diverso. E con le amiche di sempre sviscero ogni minimo dettaglio della situazione, raccontando con onestà tutto quello che provo.
SFRUTTA LA NEGATIVITA’ Questa è una delle poche opportunità offerte dai momenti più neri della pece. Ricordarmi cosa è davvero importante per me. E ciò a cui potrei benissimo rinunciare senza sentirmi beffata né derubata.
EVITA INUTILI PARAGONI I paragoni, invece, a me aiutano molto. Perché quando mi sento sprofondare nel baratro, penso sia il caso di darmi una bella ridimensionata. Quindi, mi basta guardare un telegiornale per vedermi molto fortunata rispetto a tanti altri.
LAMENTATI IN MANIERA EFFICACE Il mio più grande vanto è avere un nugolo di amiche così perfette che se avessi dovuto inventarle non sarebbero venute meglio. Tant’è che lamentarmi con loro è come bere uno sciroppo per la tosse. Ognuna con il suo carattere mi invita a ragionare. E quando poi sono da sola, metto insieme tutti gli spunti in un mix che piano piano mi indica la mia strada.
TROVA LA TUA STRADA Come ho appena detto, finora il mix di spunti delle amiche mi ha sempre dato una mano a individuare una via anche tra le più intricate. Che, poi, fosse quella giusta non lo so. Ma visto che sono ancora qui, di certo è grazie alle persone che mi sono vicine da una vita. Ma, forse, una minima del merito va anche alla mia indole di fondo. Votata alla positività.
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