La fine dell’età fertile della donna si accompagna spesso a una serie di cambiamenti e sintomi, che possono impattare in modo significativo sulla qualità di vita. Sono dovuti alla diminuzione dei livelli di estrogeni, gli ormoni femminili, e possono iniziare a fare la loro comparsa prima ancora della vera menopausa, durante la cosiddetta perimenopausa, un periodo lungo diversi anni in cui l’attività delle ovaie si riduce progressivamente.

Nella maggior parte dei casi, le manifestazioni sgradite della menopausa sono ben percepibili dalla diretta interessata. Tra i sintomi più frequenti si riscontrano vampate di calore, sbalzi d’umore, irregolarità del ciclo mestruale prima della completa cessazione delle mestruazioni, aumento di peso specialmente nell’area addominale, secchezza vaginale, riduzione del desiderio sessuale, disturbi del sonno, stanchezza, difficoltà di concentrazione e problemi di memoria.

Altre conseguenze dei rilevanti cambiamenti ormonali che caratterizzano questa fase della vita femminile sono meno percepibili, ma non per questo meno importanti. Penso, innanzitutto, all’osteoporosi, che aumenta il rischio di fratture, con conseguenze sia in termini di disabilità motoria che addirittura di mortalità (in particolare, la frattura del femore). Confesso che nella mia esperienza di professionista sanitario mi imbatto ancora in troppe pazienti che sottovalutano la pericolosità dell’osteoporosi. Ma dopo la menopausa, venendo meno il ruolo protettivo degli estrogeni, si impenna anche il rischio di malattie cardiovascolari.

I sintomi della menopausa possono variare da donna a donna e ci sono anche, per fortuna, alcune donne che ne sono poco interessate. Il mio consiglio a tutte, però, è di attuare un piano sia di prevenzione che di contrasto dei disturbi e delle condizioni di rischio associati alla menopausa: il giusto stile di vita è in grado di svolgere un ruolo fondamentale nel mitigare le avvisaglie della menopausa e nel promuovere la salute complessiva.

Una dieta attenta Anche se tante donne credono di mangiare bene, posso garantire che in realtà solo una minoranza di loro lo fa, perlomeno tra le mie pazienti. In più, in questa fase, il metabolismo tende a rallentare e la cura dell’alimentazione è necessario che sia persino più stringente. La dieta deve ruotare intorno a verdura, legumi, cereali integrali, frutta, proteine magre (pesce, carne soprattutto bianca ecc.). E latticini: da qualche anno si assiste a una scriteriata demonizzazione di latte e derivati, che avrà come unico risultato quello di fare impennare la prevalenza della menopausa nei prossimi anni. Alimenti da limitare al minimo ci sono, ma si tratta innanzitutto di zucchero, sale, alcol, grassi in eccesso e cibi ultraprocessati.

La guerra alla pigrizia L’attività fisica è un elemento chiave per mantenere il benessere durante la menopausa e in tutti gli anni a seguire. Il movimento su base regolare aiuta a controllare il peso, a migliorare l’umore e il sonno, a sostenere la salute cardiovascolare e a prevenire l’osteoporosi. Almeno una camminata quotidiana di buon passo, di un’ora continuativa, è indispensabile.

I rimedi naturali adeguati Prima che siano inevitabili i farmaci, varrebbe la pena considerare opzioni nutraceutiche e fitoterapiche, da valutare caso per caso, sulla base delle esigenze specifiche di ciascuna donna, a seconda che si tratti di mitigare le “caldane”, sostenere la salute dello scheletro o altro ancora: calcio, vitamina D, magnesio, vitamina K2, boro, silicio, soia, cimicifuga, salvia, maca, agnocasto sono solo le principali tra le soluzioni non farmacologiche che raccomando.

Affrontare la menopausa con la giusta alimentazione e i rimedi naturali più indicati è un approccio olistico che può apportare benefici significativi, facendo la differenza nella qualità di vita della donna durante questa fase di transizione, e persino dopo.