Nel servizio moda Le scarpe più belle, su Confidenze in edicola adesso, sono segnalate tre tipologie di calzature che mi piacciono moltissimo. E che reputo le uniche indossabili.
A renderle tanto interessanti c’è una caratteristica per me indispensabile: l’assenza di tacco.
Lo so, qualche centimetro di suola sotto ai piedi è sempre il benvenuto, anche per le fortunate che vantano altezze e curve da indossatrici. Perché regala una falcata ultra femminile e super sexy alla quale è un peccato rinunciare.
Eppure, nonostante le mie statura e stazza (più da pachiderma che da gazzella), il tacco non l’ho mai preso in considerazione. Quindi, nella scarpiera ho soltanto mocassini, ballerine e sneakers. Gli stessi modelli suggeriti da Confidenze.
Anche nel trittico, però, ho preferenze ben precise. Che vi racconto partendo dal terzo posto: le ballerine.
Convinta che siano tra le soluzioni più versatili e chic del mondo, non le porto spesso. Per un motivo tecnico che condivideranno tutte le donne motocicliste: sono troppo scollate e trasformano il cambio a pedale in un attentato al collo del piede.
Come se non bastasse, la suola in pelle le rende pericolose appena ci si ferma, dato che possono scivolare sull’asfalto. Certo, ci sono i modelli rifiniti in gomma. Ma se si parla di ballerine a me vengono subito in mente quelle di Audrey Hepburn, delicate e leggere.
Un po’ più indicati per le bikers sono i mocassini, sebbene anche loro soggetti al problema del cambio a pedale. Che a lungo andare segna la tomaia.
Ancora una volta ci sarebbe la soluzione: ricorrere a quei rinforzi fatti apposta per proteggere la zona a rischio, da mettere e togliere ogni volta che si balza in sella.
Sicuramente intelligenti, non fanno per me. Intanto, perché mi dimenticherei di indossarli con puntualità. E poi, non mi piace l’idea di infilarli tutti sporchi in tasca quando non servono.
La medaglia delle scarpe perfette, insomma, va alle sneakers. Indistruttibili. Di una comodità che neanche le pantofole. E affidabili quando toccano terra. Non a caso, sono in assoluto le mie calzature del cuore. Soprattutto quelle basic, in tela di cotone e dalla linea così lieve da fare quasi la concorrenza alle ballerine.
Ma non è tutto: disponibili in una gamma infinita di colori e fantasie, completano alla grande ogni look, adattandosi alla grande sia ai jeans sia alle gonne.
A questo punto, però, vi domanderete come si possa andare in giro in moto vestite con la gonna.
La furbizia è sceglierla lunga abbastanza da poterla infilare tra il corpo e il sellino, in modo che stia ferma come un paio di bermuda. Dettaglio fondamentale per non ritrovarsi completamente scosciate e dare scandalo.
Risolto questo inghippo, poi, va ricordato che la sottana prevede altre due difficoltà di gestione.
La prima è che appena si scende dalla moto è completamente stropicciata. Ma la questione si supera in scioltezza, fingendo che la plissettatura sia voluta.
La seconda, invece, riguarda appunto il decoro nel caso di scivolate che le gym scongiurano: se si staccano le gambe dalla sella per rimanere in piedi, il tessuto può sfuggire al controllo. E trasformare la centaura in una specie di pornostar mezza nuda sulle due ruote. In altre parole, in una moderna Lady Godiva metropolitana.
Una situazione piuttosto imbarazzante nella quale preferirei non trovarmi mai. Ed ecco spiegata la mia inclinazione verso le sneakers, capaci di attecchire con tenacia al terreno come una ventosa al lavandino.
Le uniche alternative? Le infradito rigorosamente in gomma antisdrucciolo. Ma solo per andare in spiaggia, un tragitto abbastanza breve da essere percorso senza massacrare il piede nudo.
Ultimi commenti