Alla larga dagli uomini sbagliati

Cuore
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Inseguire uomini sbagliati, violenti, o che hanno semplicemente deciso di andarsene, è distruttivo. Lo dimostrano le storie di tre rockstar

Appassionata di biopic, questa settimana mi sono letta l’articolo Amy Winehouse fragile, unica (su Confidenze). E ho visto il film Back to black.

Diretta da Sam Taylor-Johnson e interpretata da una somigliantissima Marisa Abela, la pellicola non è un capolavoro. Ma, accompagnata dalle splendide canzoni della rockstar trovata morta a soli 27 anni nel 2011, mi ha fatto molto riflettere sugli effetti nefasti che gli uomini sbagliati possono avere su molte donne.

Come era già successo a Whitney Huston con Bobby Brown, l’infelice rapporto tra Amy e il marito ha devastato la cantante. E se Blake non si può certo definire il colpevole della tragica fine della Winehouse, quando l’ha lasciata le ha dato la mazzata finale.

Ed ecco, allora, la mia riflessione. E’ possibile che negli anni Duemila esista ancora chi si annienta per amore?

Premetto che alla mia vita privata do un’estrema importanza. E che non sempre sono stata trattata come avrei voluto. Tant’è che ho pianto. Mi sono disperata. Ho fatto anche qualche cazzata. Però, non ho mai permesso a un uomo di sbriciolarmi, anzi. Nel tempo ho capito che quando la storia si mette male è meglio metterci una pietra sopra.

Questo, a mio avviso, non significa rassegnarsi, ma guardare in faccia alla realtà. Mossa indispensabile per allontanarsi da situazioni che possono portare allo sbando totale. Quando lui è assente, fedifrago o, comunque, inaffidabile. Più che mai se i suoi comportamenti degenerano nella violenza verbale e fisica.

Invece, la cronaca riporta continui fatti di donne alla mercé di uomini padroni, aggressivi, feroci. I cui comportamenti vengono addirittura nascosti nella speranza che cambino.

Purtroppo, gli esiti di tali scelte si leggono sulle pagine dei giornali. Dove i femminicidi sono all’ordine dei tre giorni (solo in Italia nel 2023 ce ne sono stati 120).

Senza arrivare ai casi davvero drammatici, è assolutamente vero che fin da piccoli bisognerebbe educare i maschi al rispetto verso le femmine. Ma, soprattutto, vanno insegnati alle ragazze l’amore nei confronti di se stesse e il saper vivere senza dipendere da nessuno.

Insomma, occorre trasmettere loro la forza per andarsene appena i segnali lo suggeriscono. E ribadire un messaggio che tutte dovrebbero avere chiaro in testa: morto un papa se ne fa un altro.

Non solo: tornando alla Winehouse, inconsolabile per il marito in fuga, vanno ricordate le parole di Lucio Battisti: “che non si muore per amore è una gran bella verità”.

Quindi, quando si viene abbandonate ci si deve concedere il tempo per riprendersi. E poi, rimettersi su piazza. Con le spalle forti e le idee chiare su chi merita di starci accanto.

Un’opportunità che Amy non si è data. E che, invece, ha colto al volo un altro mito del rock: Tina Turner. La quale, dando il ben servito al marito Ike, di lui ha chiesto solo di conservare il cognome Turner con cui ormai il pubblico la conosceva.

Una grande? No, una grandissima. Perché senza quella belva è uscita dal baratro. E ha finalmente costruito la sua vita. Piena di successi e felicità.

Confidenze