Cadavere squisito di Agustina Bazterrica

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Un romanzo distopico, un denuncia dei nostri tempi

di Tiziana Pasetti

Trama – Un virus ha reso gli animali immangiabili. Hanno provato in tutti i modi, gli scienziati, a sconfiggerlo, ma non è stato possibile fare niente. Sempre gli scienziati hanno provato a calibrare la nutrizione umana con quello che resta nel ‘paniere’ al netto delle proteine animali ma gli esperti nutrizionisti hanno sentenziato un no definitivo, gli umani hanno bisogno di quelle proteine per crescere e vivere a lungo, nessuna dieta vegetariana o vegana può dare gli stessi risultati. Marcos Tejo ha imparato a macellare presso lo stabilimento del padre, il Cipresso. Quando poi maiali e vacche non sono stati più commestibili il padre, Don Armando, ha lasciato a lui il mattatoio da riconvertire dopo l’abbattimento sistematico di tutto il bestiame infetto. Marcos non sa fare altro, quello è il suo mestiere. Pensa a questo mentre porta un possibile cliente a visitare le gabbie dove il bestiame umano viene allevato: nudi, una ciotola per l’acqua e una per il cibo, la paglia per giaciglio. Nessun grido: alla nascita vengono rimosse le corde vocali. Marcos ha una moglie, Cecilia, infermiera professionale. E poi c’è Jazmin, un marchio a fuoco al centro della fronte, muta, e una telecamera accesa in una stanza segreta che non la perde mai di vista. 

Un assaggio – Mezzena. Storditore. Linea di macellazione. Lavaggio a spruzzo. Quelle parole gli si affacciano alla mente e lo colpiscono. Lo annientano. Ma non sono soltanto parole. Sono il sangue, l’odore acre, l’automatizzazione, l’assenza di pensiero. Irrompono nella notte, prendendolo alla sprovvista. Si sveglia col corpo bagnato da un velo di sudore perché sa che lo aspetta un altro giorno in cui dovrà macellare umani. Nessuno li chiama così, pensa, mentre si accende una sigaretta. Neanche lui li chiama così quando deve spiegare a un nuovo dipendente come funziona il ciclo della carne. Rischierebbe di finire in carcere, se non addirittura al Mattatoio Comunale per essere lavorato. Assassinato sarebbe la parola corretta, ma non quella permessa. Mentre si sfila la maglietta fradicia, cerca di rimuovere l’idea persistente che non sono altro che questo: umani, allevati per diventare animali commestibili. Apre il frigo e si versa dell’acqua ghiacciata. La beve lentamente. Il suo cervello lo avverte che ci sono parole che oscurano il mondo. Ci sono parole opportune, igieniche. Legali. Apre la finestra, il caldo è soffocante. Se ne sta lì a fumare respirando l’aria tranquilla della notte. Con le vacche e i maiali era facile. Insegnare a uccidere è peggio che uccidere. Vorrebbe anestetizzarsi e vivere senza sentire nulla. Agire in maniera automatica, osservare, respirare e basta. Vedere tutto, conoscere e tacere. Ma i ricordi restano, sono ancora lì. 

Leggerlo perché – Questo romanzo distopico dell’autrice argentina è un bestseller che dal 2017, anno della sua pubblicazione, ha venduto in tutto il mondo oltre mezzo milione di copie. Osannato dal New York Times, dal Guardian, dal Wall Street Journal, dal Washington Post e da Le Monde a portarlo nelle librerie italiane una casa editrice giovane e coraggiosa, Eris. Un linguaggio preciso, un tema scomodo, di quelli che fanno storcere il naso ai lettori che lettori in fondo non sono: la letteratura è tale quando sviluppa un costrutto che attinge allo stato politico, sociale, culturale e naturale in cui versa il mondo. Cadáver exquisito è tremendo e perfetto, ti afferra e non ti lascia più, ti trascina anche se sei piegato in due dalla nausea, dal disgusto, dall’orrore. Non è un romanzo scritto per nutrire i lettori splatter, è una storia che racconta un impossibile che forse tanto irreale non è. Le metafore utilizzate sono potentissime: questo romanzo è una denuncia di questi nostri tempi.

Agustina Bazterrica, Cadavere squisito, Eris

Traduzione dallo spagnolo a cura di Francesca Signorello

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