Mi piace puntare la sveglia presto

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Qualunque siano i miei impegni, punto la sveglia due ore e mezzo prima di uscire di casa. Per potermi dedicare con calma alla morning routine

Tante volte mi domando se dentro di me non batta un animo da pipistrello, visto che alla sera non andrei mai a dormire. In compenso, svegliarmi il giorno dopo è un’impresa eroica. Sempre, a qualsiasi ora.

Anche se mi sono infilata sotto le coperte prestissimo e alla mattina posso prendermela con tutta calma, infatti, tirare giù la carcassa dal letto è comunque una faticaccia pazzesca.

Detto questo, mi piace puntare la sveglia con netto rispetto agli impegni che mi aspettano. Per esempio, se devo uscire di casa alle 9,30, l’irritante suono mi perfora le orecchie alle 7.

Follia? No, perché quelle (lunghissime) due ore e mezzo mi permettono di dedicarmi alle mie abitudini mattutine. E di caricarmi di energia, come conferma l’articolo Meno stress con la morning routine (su Confidenze in edicola adesso).

Ecco, allora, la tabella di marcia che scandisce i miei risvegli. Innanzitutto, appena sento l’orologio mi alzo immediatamente, per evitare di rifinire nelle braccia di Morfeo senza neppure accorgermene.

Poi, con il faccione ancora pesto dal sonno, bevo mezzo litro di acqua (naturale e a temperatura ambiente). Accendo la televisione. E davanti al telegiornale faccio ginnastica (dai 40 ai 60 minuti). Dopodiché, stremata ma felice, orgogliosa di me e con la coscienza a posto per aver archiviato la quotidiana faccenda fitness, mi dedico finalmente ai grandi piaceri della vita.

Informata su quel che è successo nel mondo e con i muscoli tonificati, mi attardo sotto la doccia. Massaggio viso, corpo e capelli con creme e oli specifici (sono o non sono una beauty editor?). E, soprattutto, mi appropinquo alla prima colazione: il pasto che più mi piace e al quale non rinuncerei mai.

La mia inizia tristemente con un paio di kiwi (che mi fanno schifo, però sono una fonte incredibile di vitamine e fibre). Ma dopo la salubre “penitenza” scatta il magico momento del pane e Nutella. Accompagnato da una tazza enorme di caffè solubile, per unire sacro e profano: eccesso di calorie e liquidi sciogligrasso.

Non dovrei dirlo, ma le mie abitudini prevedono anche una simpatica sigaretta (la migliore delle 24 ore). Che fumo in tutta tranquillità, lasciando la mente libera di vagare dove vuole lei mentre io faccio il punto sulla giornata alle spalle e su quella nuova, ancora da vivere.

Ovviamente, a seconda dei periodi questi minuti possono essere sereni o agitati. Speranzosi o preoccupati. In ogni caso, preziosissimi perché li trascorro solissima con me stessa. Tant’è che li sfrutto per parlarmi. Pensare a bei progetti. Oppure, per formulare strategie che possano risolvere antipatici problemi.

Morale, quando si avvicina l’orario di mettermi in moto ho le idee abbastanza chiare. Il fisico sgranchito. Lo stomaco appagato. Quindi, grazie alla morning routine mi sento pronta per uscire di casa e affrontare il mondo.

Confidenze