È tornato sul Nove con il suo Cash or Trash. Chi paga di più?. Nel frattempo, è a teatro con la commedia Tootsie. Insomma, il lavoro va a gonfie vele per Paolo Conticini. Con la moglie Giada Parra, impegnata nel mondo della moda, da 30 anni forma una coppia affiatata. Insieme, i due ci raccontano cosa si aspettano dal 2025. E come si supportano a vicenda.
Che anno pensate sarà per voi il 2025?
Giada: «Sono ottimista. Mi diverto a leggere le previsioni degli astrologi e per l’Acquario pare che sarà un anno positivo».
Paolo: «Sono concentrato sul lavoro e arrivo da un lungo periodo di soddisfazioni. Perciò, spero che continui così».
Paolo, sei tornato tutte le sere sul Nove con Cash or Trash. Chi offre di più? Dopo 250 puntate e buoni ascolti, possiamo dire che è un successo?
Paolo: «Guarda, lo dico proprio in maniera spocchiosa e arrogante: è un grande successo. Per strada mi ferma un sacco di gente entusiasta. Il programma piace perché è educato, gradevole e insegna sempre qualcosa. Dietro agli oggetti che mettiamo all’asta (di antiquariato o modernariato) ci sono sempre storie interessanti».
Giada: «Confermo. Lo fermano soprattutto i giovani, ma anche i bambini. Credo che Crash or Trash piaccia perché trasmette il messaggio importante del riutilizzo».
Qual è il regalo più bello che vi siete fatti nel corso degli anni?
Giada: «Una collana d’oro rosa con brillantini. Lui ama fare regali, soprattutto fuori dalle date ufficiali, e ha buon gusto».
Paolo: «Giada mi ha fatto molti doni, ma il più importante per me è la sua fedeltà. Almeno, per quello che ne so!».
La vostra storia dura da oltre 30 anni, con 18 di fidanzamento e 12 di matrimonio. Che effetto vi fa pensarci?
Giada: «Bello. Era proprio quello che speravo da ragazza. Poi, la convivenza non è mai semplice e ci sono stati momenti in cui ci siamo scontrati. Ma, alla fine, oltre che mio marito Paolo è il mio migliore amico. Adesso è diventato anche più simile a me. Si è calmato, sa godersi una passeggiata e inizia a capire il fascino della lentezza».
Paolo: «Sono passati 30 anni, ma a me sembrano un soffio. Oggi è raro che una storia duri tanto. Ne sono felice e anche orgoglioso. Il nostro è un lungo percorso di condivisione, nonostante qualche momento di lite ci sia stato. Ma è normale».
Cosa vi ha tenuti tanto uniti?
Giada: «Ovviamente l’amore. Poi, il fatto di essere entrambi estremamente leali. Ma anche la caparbietà e la pazienza».
Paolo: «È facile dirsi addio nei momenti di crisi, serve la volontà di difendere il rapporto. Giada è il pilastro che sostiene la mia vita, è il mio faro. Abbiamo caratteri diversissimi, ma anche tanto in comune. Per esempio, lo stesso senso dell’umorismo».
L’ultima lite?
Giada: «Un nostro classico è il caos che lascio in giro. Lui è ordinatissimo, troppo».
Paolo: «Caos? A volte la casa sembra la scena di un incidente aereo».
Giada, sei mai andata sul set per tenerlo d’occhio? Uno dei due è geloso?
Giada: «Vado sul set, ma non per spiarlo. Però, ho tutte le sue password e leggo quello che gli scrivono. Mi fido? Spero che sia sincero come penso, ma la mano sul fuoco non la metterei».
Paolo: «Io sono geloso e possessivo per carattere. I primi anni, poi, lo ero tantissimo. Ma lei non mi ha mai dato motivo di dubitare. Ci ho lavorato sopra e ora sono più tranquillo».
Paolo, sei entrato nel mondo dello spettacolo quasi per gioco. Pensavi di arrivare dove sei? E tu Giada ci avresti scommesso?
Giada: «No. Invece, mi ha stupito per la bravura, soprattutto a teatro. E con il suo libro Ho amato tutto (Pacini Editore) che è veramente bello».
Paolo: «Neanch’io lo pensavo, ma vado fiero di quello che abbiamo fatto, tra film di Natale, fiction e programmi vari. Dico abbiamo, perché Giada è sempre stata con me. Mi accompagna ovunque, mi segue sul set, in tournée, mi consiglia. Senza di lei non sarei qui. Se avessi trovato una persona meno partecipe, la mia vita sarebbe stata un disastro. Giada mi aiuta a studiare il copione e a concentrarmi prima di entrare in scena. Il successo è di entrambi».
Vi dividete tra le case di Roma e di Pisa, la vostra città. È faticoso?
Giada: «Per me casa è dove siamo insieme. Mi piace stare a Roma, ma anche a Pisa».
Paolo: «Nessuna fatica. Le abitazioni sono diverse, ma in entrambe aleggia “un’aria di casa”. Ci sono le nostre candele e il cagnolino Dado. È di razza Maltipoo, ha due anni ed è completamente pazzo».
Trovare la persona giusta è una questione di fortuna o serve intuito?
Giada: «È destino, serve tanta fortuna».
Paolo: «Io so che dal primo istante che l’ho vista, a una sfilata (entrambi eravamo modelli), mi sono innamorato. Ho fatto di tutto per conquistarla e avevo ragione». ●
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Intervista di M.G. Sozzi pubblicata sul n 4/2025 di Confidenze
Foto cover: Gianni Brucculeri. Coordinamento: Mad164
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