DI GIOVANNA SICA
Quando arrivo a Melito di Napoli, nel Parco prima casa che ospita La Scugnizzeria, riconosco subito la struttura per via dell’insegna: un asino con le ali, un ciuccio, uno scugnizzo che va male a scuola e a nessuno importa di lui. Qui, invece, la porta è sempre aperta ai più discoli. Che poi sono i Lucignoli. “Quelli che non hanno nessun Geppetto che li cerca, nessuna fata Turchina che fa magie” scrive il fondatore di questo avamposto di cultura e resistenza, Rosario Esposito La Rossa, nel suo ultimo titolo Spacciatori di libri (Marotta &Cafiero, 15 euro).
UN ORRIDO CRIMINE
La Scugnizzeria, nata nel 2017, oggi è un centro polivalente che comprende la prima libreria indipendente dell’area nord di Napoli, la sede di due case editrici (Marotta&Cafiero e Coppola editore), l’Ospedale dei libri e l’Equobar. Da poco sono stati acquistati altri locali per farne una pizzeria e un laboratorio di panificazione. E, ancora, La Scugnizzeria è una scuola di recitazione gestita da Maddalena Stornaiuolo, attrice e moglie di Rosario Esposito La Rossa. Entro e mi accoglie proprio La Rossa, con un sorriso luminoso. Ci accomodiamo mentre ci prepara il caffè Luigi Cioffi detto Gigio, un ragazzo con disabilità che all’Equobar ha trovato il suo posto nel mondo. Partiamo dal principio, cioè da un orrido crimine. «Il 6 novembre 2004 la camorra ha ucciso mio cugino Antonio Landieri, un venticinquenne con disabilità» racconta La Rossa. «Stava giocando a biliardino con gli amici ed è stato colpito per sbaglio. All’epoca avevo 15 anni e quel tragico evento ha cambiato per sempre il mio destino: ho giurato che avrei fatto fiorire il sangue innocente di mio cugino». Il primo atto è stato un murales dedicato ad Antonio: 27 metri di colori sul muro dello stadio di Scampia, all’epoca chiuso. «Poi, ho iniziato a scrivere racconti su Scampia, su cosa significasse vivere in un posto in cui, per rientrare a casa, devi chiedere il permesso allo spacciatore che staziona sotto il palazzo. Fra gli editori a cui ho inviato il mio libro, Al di là della neve, si è interessato Marotta &Cafiero». Qualche anno dopo succede una cosa che ha dell’incredibile. «Tommaso Marotta e Anna Cafiero hanno donato a me e alla mia fidanzata la loro casa editrice e 30.000 volumi. Questa, però, non è stata l’unica magia che ha puntellato il mio cammino. Ogni volta che alzavo l’asticella del sogno impossibile, c’era qualcuno che mi prendeva per mano, intercettava la mia visione e faceva di tutto per aiutarmi a realizzarla» racconta ancora Rosario. Mentre parliamo, Gigio ci serve il caffè. Gli chiedo di raccontarmi la sua storia.
AL SERVIZIO DEGLI ALTRI
«La mattina sono all’Equobar ma, se serve, aiuto anche a sistemare i libri nella biblioteca e nel magazzino. Di pomeriggio, poi, faccio teatro con Maddalena Stornaiuolo. Ho interpretato il pifferaio di Hamelin in un saggio. Mia mamma sarà felice di questa intervista!» conclude entusiasta. Gigio entra così tanto nella parte dell’intervistato che non molla la poltrona nemmeno quando la mia attenzione si sposta su Luca, 20 anni e tante vite già vissute: «A 15 anni ho cominciato a fare l’educatore in un’associazione, L’albero delle storie, che si trova proprio di fronte alle Vele di Scampia. Da ex ragazzino bullizzato mi sono messo al servizio degli altri. Faccio il ministrante in chiesa e teatro con Maddalena. Fare l’attore è il mio sogno. Per Marotta&Cafiero mi occupo dei laboratori delle scuole».
Accanto a me ci sono i vari componenti della redazione: Maurizio Vicidomini, Fabio Marino, Maggie Borrelli, Luca Arenella e Salvatore Torrone. Lavorano ognuno al proprio computer e li invito ad accomodarsi da me per qualche domanda. Solo quando è il turno di Fabio Marino sono io ad andare da lui, che è affetto da tetraparesi spastica e deambula con difficoltà: «Con i miei 43 anni, sono il più anziano del gruppo. Sono grato a Rosario per aver creduto nelle mie potenzialità e avermi dato un’opportunità. Prima non era mai successo. Nonostante la laurea e il master, avevo ricevuto solo porte in faccia. Qui ho un ruolo che mi ha ridato dignità, sono l’impaginatore ufficiale di Coppola editore». Dopo, faccio una chiacchierata con Maurizio Vicidomini, capo editor della Marotta&Cafiero. «Con Rosario siamo partiti in quarta: un viaggio di dieci ore in un furgone carico di libri che da Napoli ci avrebbe portato al Salone del Libro di Torino. Era maggio 2019, Rosario aveva bisogno di una persona allo stand e io, editor da dieci anni per l’editoria indipendente, di sentirmi parte di un progetto a lungo termine. Da quel maggio la Marotta&Cafiero è cresciuta tanto, abbiamo pubblicato anche Stephen King e Daniel Pennac. Tutto su carta riciclata al 100% e con inchiostro non inquinante. Ci piace definire la letteratura che pubblichiamo stupefacente, perché ti fa fare dei bei viaggi».
DONO, TEMPO, LIBRI
Mentre Salvatore Torrone si occupa di contabilità, Maggie Borrelli è a La Scugnizzeria segue progetti speciali. «Tutto è cominciato con un corso di editoria. Poi, per un paio di anni sono stata la promoter di Marotta&Cafiero. Dopo mi sono laureata e sono andata in Veneto a lavorare nel terzo settore (mi occupavo di minori). Sono tornata in Campania grazie a una borsa di studio ed eccomi qui, a coniugare libri e sociale con le tante attività che portiamo avanti, come la Banca della Voce. Abbiamo creato un corner dove chiunque può accomodarsi e leggere un libro per un bambino non vedente, prestando la sua voce. La Banca della Voce è un’iniziativa in collaborazione con Feltrinelli, anello di congiunzione fra La Scugnizzeria e le tante case editrici che hanno donato libri per bambini non vedenti». Dono, tempo, libri, sogni. E tanta magia. Ecco gli ingredienti di questo luogo straordinario. ●
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Articolo pubblicato su Confidenze n. 6/2024
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