Rinascere a Pasqua significa sconfiggere metaforicamente la morte, destino finale di ogni esistenza umana, con il formidabile potere dell’amore, del coraggio, dell’elevarsi al cielo. Laddove le stelle sono il simbolico firmamento creativo di idee, sogni, progetti e soluzioni che debbono e possono accompagnare la nostra vita, trasformando anche esperienze molto dolorose, pesanti delusioni e drammatiche cadute in occasioni di crescita, cambiamento e, appunto, resurrezione.In merito a questo tema, ho diversi ricordi. Quando avevo sei anni, a un certo punto ho provato la sensazione di essere “sbagliata”, diversa dalle mie compagne in quanto leggermente dislessica e talvolta incapace di leggere le parole per il verso giusto. Così, al posto di “zoo” mi sembrava di vedere la parola “ooz”. Tutte le mie compagne ridevano di me! Fino a quando, ascoltando con attenzione il suono del termine, ho capito che sulla carta vedevo la parola al contrario. Così, finalmente sono riuscita a leggere “zoo”!Quel momento è stato una rinascita: avevo fatto un’importantissima scoperta grazie al coraggio dell’intuizione e all’ingegno che mi aveva spinta a cercare una soluzione partendo da che sentivo e che mi risuonava dentro: non dobbiamo dimenticare, infatti, che il suono è il primo legame tra il bimbo nel grembo materno e il mondo esterno. Personalmente, considero ogni mia esperienza dovuta all’intuizione e alla ricerca fonte di rinascita e resurrezione.
Nel mio ultimo libro Noi siamo bellissimi (Mondadori, 2024) ho raccontato l’episodio della mia bocciatura, avvenuta dopo avevo passato l’estate a studiare a testa bassa. Ero protetta da mia madre che, temendo una reazione troppo severa, non aveva rivelato a mio padre che a giugno ero stata rimandata in quattro materie. In ogni caso, malgrado l’impegno a settembre sono comunque stata bocciata a causa di un cinque (se non erro) in geografia. Si trattava evidentemente di una cattiveria dell’odiosa insegnante, ma comunque io ero terrorizzata: che cosa avrebbe detto e fatto mio padre scoprendo l’inganno mio e della mamma (inganno che, peraltro, era finito molto male)?
Quando gli abbiamo raccontato la verità, però, invece di sgridarmi e punirmi oppure prendersela con mia madre, papà ha avuto la formidabile idea di rassicurarmi con queste bellissime parole: «Piccolina, so che ti hanno fatto un torto. Potrai riparare alla bocciatura facendo due anni insieme in una scuola privata. Costa un po’, ma sono certo che ce la farai». Aveva ragione: quel momento ha sancito l’inizio di una rinascita che dura ancora oggi. Infatti, ho frequentato due anni insieme, superato gli esami e vinto la medaglia d’oro come migliore alunna del mio corso. Auguro a tutti una Pasqua di resurrezione! In particolare, spero che chi parte da una condizione di difficoltà o disagio riesca a ritrovare la fiducia in se stesso, smarcandosi dalle brutte esperienze e dai cattivi maestri.●
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