Micaela Ramazzotti: «Mi sposerò ma non ora. Sarà una cerimonia intima»

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Tra le interpreti più intense (e premiate) del cinema italiano, è nelle sale con una commedia romantica e presto la vedremo in un altro film. E la vita privata? Serena e piena d’amore

Tra le interpreti più intense (e premiate) del cinema italiano, Micaela Ramazzotti è ora nelle sale con 30 notti con il mio ex, una commedia romantica diretta da Guido Chiesa. Intanto, ha appena finito di girare La guerra di Elena, film drammatico di Stefano Casertano. Insomma, per l’attrice è un momento molto positivo: il lavoro va bene e la vita privata è serena e piena d’amore, come ci conferma qui.
Sei al cinema con 30 notti con il mio ex. Ti è piaciuta l’idea di recitare in una commedia?«Sì, in passato mi era già capitato, però era un po’ che non ne facevo. Ho accettato subito perché conoscevo il regista, Guido Chiesa. Con lui avevo fatto Ti presento Sofia. Di solito mi vedete in ruoli più drammatici ma in realtà a me piace molto far ridere».Mi racconti Terry, il tuo personaggio?

«È una donna con problemi mentali che “sente le voci”. Perciò, ha dovuto intraprendere un percorso di recupero emotivo in una comunità. Terry è adulta, ma vive una lunga adolescenza con uno sguardo entusiasta verso la vita, perché possiede la gioia interiore. Quando finisce la terapia, i medici chiedono all’ex marito (Edoardo Leo), che ha cresciuto da solo la figlia, di ospitarla per un mese. Lui non è d’accordo, ma accetta. Ho molta simpatia per questo personaggio, un’anima dolente che sa convivere con il suo disagio».

Con Edoardo Leo avevi già lavorato?

«Sì. Da ragazzi, quando eravamo ventenni. Poi, ci siamo sempre incrociati ai festival. Edoardo è un grande professionista, un attore che si prepara seriamente, come me».

Hai iniziato a lavorare a 13 anni nei fotoromanzi. Ti eri proposta tu?

«Sì, perché volevo essere indipendente, anche economicamente. Ho sempre pensato che l’autonomia sia la cosa più importante da inseguire nella vita. Dopo una settimana mi hanno chiamato. Non sapevo esattamente cosa aspettarmi».

I tuoi genitori erano d’accordo?

«Già allora facevo di testa mia: sono fatta così: decido e agisco. E non sono cambiata».

Come sei arrivata al cinema?

«Non l’avevo programmato, ma volevo mettere il naso in un mondo diverso, che avesse a che fare con l’arte (frequentavo il liceo artistico). Da subito, sono stata selettiva, perché recitare significa metterci il tuo corpo e la tua anima. Ho fatto scelte mirate e nel mio lavoro ho sempre avuto grande disciplina».

Hai appena finito di girare La guerra di Elena, un film a cui tieni molto. È vero?

«È un film molto importante, tratto dalla storia vera di Elena Lo Porto, un’ebrea romana chiamata “la matta di piazza Giudia”. Una donna coraggiosissima, che durante l’occupazione nazista ha salvato molti ebrei dalla deportazione. L’ho amata da subito ed è un orgoglio essere stata scelta per interpretarla».

Sei stata anche sceneggiatrice e regista. Dopo Felicità (film del 2023) ti metterai di nuovo alla prova?

«Era un po’ che avevo scritto il soggetto e mi piaceva l’idea di raccontare famiglie disfunzionali. Ho coinvolto Max Tortora e Sergio Rubini e loro hanno accettato. Adesso ho voglia di ripetere questa esperienza, è una necessità che mi viene da dentro. Oggi ci sono tante registe in Italia e all’estero. Sono brave e portano uno sguardo nuovo sulla realtà».

Ti sei sempre dedicata più al cinema che alla tivù. È stata una scelta?

«Non ho niente contro le serie televisive e le guardo. Se non le ho fatte è perché con due figli è difficile stare mesi lontano da casa. Ora che sono un po’ cresciuti, vedremo».

Parliamo d’amore? Tu e Claudio (Pallitto, personal trainer) vi sposerete?

«Lo faremo, ma non ora. Comunque, non avrò bisogno di particolari preparativi, ho in mente una cerimonia molto semplice, per pochi intimi. Sicuramente niente di sfarzoso».

Hai già scelto l’abito?

«No, ma sono così anticonformista che potrei sposarmi in jeans! O comunque in pantaloni».

Cosa ti ha conquistato di Claudio?

«Il suo essere gentiluomo: è il compagno che apre lo sportello della macchina, un gesto che fa piacere. È galante ma, soprattutto, mi sono piaciute la sua natura sensibile e la generosità. In più, è brillante, spiritoso, mi fa ridere tanto. Ci sono incontri di anime che rendono tutto più semplice, tutto viene naturale perché si è connessi mentalmente».

Tu credi al “per sempre”?

«Assolutamente sì. Libertà e rispetto dell’altro, questo serve».

Sei una mamma esigente?

«Mi impegno molto con i miei figli, Anna e Jacopo (12 e 15 anni), ma non sono esigente. Loro sono speciali, dolci, intelligentissimi e bellissimi. Sono fortunata. Insieme ci divertiamo tanto».

Cosa ti piace fare la domenica?

«Stare all’aria aperta, pranzare in riva al mare o passeggiare nel verde».

Di cosa è fatta la tua felicità oggi?

«Di figli, compagno, lavoro. Del saper coltivare le cose belle. Volermi bene e volerne agli altri. Felicità è ciò che dà pace a cuore e anima. Sono orgogliosa di averla conquistata».

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Intervista di  di M.G. Sozzi. Pubblicata su Confidenze n 17/2025

Foto cover: Fabrizio Cestari

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