Sono nata in gennaio e forse è per questo che amo l’inverno. Il che non mi impedisce, appena c’è un accenno di bella stagione, di trasformarmi in una sorta di lucertola, per archiviare al più presto la “pratica abbronzatura”. Ecco la mia rigidissima tabella di marcia: il 1° aprile di ogni anno inizio ad assumere un integratore a base di betacarotene (una compressa al giorno per due mesi). Tre settimane dopo, comincio a espormi ai raggi Uv. E, nel giro di un paio di weekend, tutti apprezzano il mio colore da piena estate, nonostante siamo ancora a metà maggio.
Perché tanta fretta? Intanto, perché come dicevo all’inizio amo il freddo e, per una come me, giacere su un lettino con il caldo di luglio è una missione impossibile. Poi, (o forse soprattutto) perché viso e corpo baciati dal sole rendono chiunque più bello (non è necessario truccarsi e anche la cellulite un filino, per effetto ottico, sparisce). Infine, perché i complimenti, lo confesso, solleticano piacevolmente la mia vanità.
Negli ultimi tempi sui raggi ultravioletti si è fatto del terrorismo. Io non sono del tutto d’accordo sulla loro nocività e sono convinta che, come sempre, a vincere è il buonsenso. Mi fanno ridere le persone che parlano del sole come del nostro nemico numero uno: in realtà, è fonte di vita, di buonumore e il miglior alleato dell’apparato scheletrico, perché fissa la vitamina D nelle ossa (un aiuto niente male per chi è in dirittura d’arrivo o è già entrata in pieno nella zona menopausa/osteoporosi). L’importante, è prenderlo con consapevolezza, nelle ore giuste e adeguatamente protette. Insomma, rispettando le regole che trasformano qualsiasi gioco in un percorso strategico che porta alla vittoria senza rischi. Volete conoscere, o semplicemente ripassare, le istruzioni del gioco dell’abbronzatura? Leggete lo Speciale Estate L’abc del sole sul n. 24 di Confidenze.
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