Uno dei grandi errori che la scuola italiana e i redattori delle antologie hanno sempre commesso è stato quello di santificare le biografie degli uomini e delle donne etichettati come “scrittori”.
Ogni occupazione è sacra e, se svolta nei limiti della legalità, rispettabile. Nessuna vocazione, aggiungerei, dovrebbe essere però privata e spogliata dei tratti e dei caratteri personali. Il timore reverenziale allontana per definizione: la funzione di un libro è quella di creare incontri e dialoghi e non quella di generare inutili gerarchie esistenziali.
Robert Schnakenberg ha fatto una cosa intelligente. Ha preso i più grandi scrittori e li ha riconsegnati alla loro vita e ai loro (tanti) vizi e (non troppe, altrimenti annoiano) virtù.
Sapevate che Franz Kafka era un rigido vegetariano e un antesignano del movimento antivivisezione? E che Agatha Christie non scrisse mai nulla, questo lo sapevate? La celebre giallista soffriva di tunnel carpale, pertanto tutte le sue opere (o quasi) sono state dettate.
E del grande intellettuale Jean Paul Sartre, del suo rapporto con le sostanze psicotrope e le donne, siete certi di sapere proprio tutto? Anche come chiamava la sua compagna Simone de Beauvoir?
J. D. Salinger si curava ricorrendo ad omeopatia e credeva nelle virtù dell’urinoterapia. E del bacio che si scambiarono le due icone gay Oscar Wilde e Walt Whitman avevate mai sentito parlare? Per non parlare di Charles Dickens: il grande romanziere inglese era pieno di fissazioni, maniaco dell’igiene, ossessivo compulsivo e superstizioso.
Le tanto note 50 sfumature di grigio sono acqua fresca, poi, se paragonate ai gusti sessuali di James Joyce!
Finisco, che non voglio anticiparvi troppo, con il maestro del macabro, Edgar Allan Poe. Quest’ultimo imparò a far di conto in un cimitero sommando e sottraendo le date riportate sulle lapidi dei defunti.
Leggere questo libro vi strapperà tante risate e renderà gli autori di tanti classici considerati noiosi molto più simpatici (o antipatici) e terreni. Regalatelo ai vostri figli adolescenti, sarà una gradevole lettura estiva e un modo per far capire loro che lo scrittore è un delizioso amico pasticcione e non un bacchettone grigio, irreale, secchione e sorpassato.
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Robert Schnakenberg, Vite segrete dei grandi scrittori, Electa
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