A casa della mia amica Beatrice, la sera ci si siede a tavola e, prima di mangiare, tutti devono ringraziare per almeno una cosa bella che è successa durante la giornata.
Di solito, Beatrice dice grazie perché è arrivato un nuovo volontario nella sua associazione che aiuta i senzatetto, suo marito perché ha avuto un riconoscimento sul lavoro e i loro figli perché la mamma ha preparato la panna cotta.
Questa piccola abitudine ha benefici straordinari sulle loro vite, infatti a casa di Beatrice si respira sempre aria di serenità, gioia. Gratitudine.
Io vorrei essere come la mia amica. Ma non sempre ci riesco. E le nostre conversazioni tipo seguono uno schema preciso. Io: «Che periodaccio, devo andare dal dentista». Lei: «Sei fortunata, c’è chi non può più neanche permettersi il medico».
Certo, qualche volta il suo volere vedere tutti i costi il bicchiere mezzo pieno mi irrita. Ma più spesso mi aiuta a riflettere su quanto dovrei ringraziare la vita per tutto ciò che mi ha donato.
Parliamo di questo argomento sul numero 31 di Confidenze, nella rubrica Le risposte dell’anima.
A voi capita spesso di provare gratitudine?
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