Ai gigolò manca soltanto un Albo

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Vi aspettereste che un gigolò vi cercasse sulla rete professionale per antonomasia? A me è successo

Sì, è successo a me, di recente. Un gigolò mi ha chiesto il collegamento in Linkedin, il network professionale per antonomasia.

La classica richiesta “Susanna, vorrei aggiungerti alla mia rete professionale su Linkedin”, era accompagnata da nome, cognome, fotografia di una notevole “tartaruga” addominale (frutto immagino di ore e ore di palestra) e dall’indicazione professionale: Gigolò. Semplicemente.

E certo, cosa si potrebbe aggiungere d’altro?

Non ho visitato volutamente il suo profilo, ma confesso di esserne rimasta colpita al punto da chiedere immediatamente una tavola rotonda sul tema, quella che appunto trovate in questo numero 36 di Confidenze. 

Naturalmente ho fatto cercare anche lui da Veronica Salaroli che ha raccolto le testimonianze di professionisti e clienti, convinta che accettasse l’intervista, ma (che delusione!) si è negato, non ha risposto.

Peccato. Uno che si dichiara “professionista” fra professionisti, deve andare fino in fondo per dare peso e dignità al suo lavoro. O no?

In ogni caso la nostra inchiesta è piena di sorprese e sfata un sacco di luoghi comuni sull’amore a pagamento, frequente anche da parte delle donne.

Non vi svelo niente. Leggete e poi fatemi sapere se anche voi pensate che a questo punto ci vorrebbe un Albo professionale per i gigolò.

 

 

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