Chi ha paura della menopausa?
Be’ io. Qualche tempo fa, suggestionata alcuni segnali del mio corpo, ho cominciato a pensare di essere destinata ad andare in menopausa precocemente. Non ne avevo nessuna voglia!
Così, prima di rendermi conto che quei segnali erano falsi allarmi, ho cominciato a chiedere ad amiche e conoscenti: ma com’è? Che cosa succede? Che cosa cambia davvero? Ricavandone risposte varie ma spesso scoraggianti: “Sono ingrassata sette chili da un giorno all’altro”, “Si secca tutto, la pelle diventa fragilissima ”, “Non riesco più a dormire”. Visto che ormai avevo drizzato le antenne, ho cominciato a leggere alla rinfusa tutto quello che mi capitava sull’argomento. Ancora peggio. Avevo l’impressione che, al famigerato calo degli estrogeni, dovessero seguire conseguenze disastrose, dalla fragilità ossea al ritrarsi delle difese immunitarie, dalla tendenza alla depressione alla comparsa di misteriose malattie autoimmuni… E certamente ero io che drammatizzavo. Però, pensare a questa fase della vita femminile mi provocava un vero disagio.
Poi, le cose sono un po’ cambiate: sarà che, soprattutto negli ultimi tempi, le cinquantenni, o ultracinquantenni sono sempre più in forma (e non penso alle star, ma alle amiche, alle tante donne attive e in gamba che incontriamo tutti i giorni), sarà che ormai nessuno pensa più che la femminilità finisca con l’eta fertile, fatto sta che io (come credo tante altre donne) mi sento libera di guardare alla menopausa in modo molto più positivo. Considerandola una fase che avrà qualche fragilità, ma anche punti di forza nuovi. Nella quale prendersi cura di sé diventa forse una necessità, ma anche un piacere: che comprende il fare più moto e il mangiare in modo un po’ diverso, ma anche il concedersi qualche coccola, il regalarsi del tempo, l’assaporare qualche goccia di egoismo.
In che modo? Nel servizio di salute del n. 45 trovate molte indicazioni utili per vivere bene il passaggio dall’età fertile al climaterio. Affrontando gli inevitabili cambiamenti ormonali e psicofisici in modo attivo e senza drammi.
Io l’ho trovato utile. Voi cosa ne pensate? E come avere affrontato questa fase, se l’avete già passata?
Ultimi commenti