“Mi sentivo mancare l’aria”. “La mia vita si era trasformata in una prigione”. “Mi considerava una sua proprietà”. Quante volte abbiamo raccolto lo sfogo di un’amica o un amico alle prese con una relazione finita male, dove alla fine l’amore si trasformava in prevaricazione, dipendenza o addirittura oppressione? Credo che a ciascuno di noi sia capitato almeno una volta nella vita di restare invischiati in una storia d’amore malsana, dove ci si faceva del male a vicenda, non si cresceva come coppia, e si annullavano i sentimenti nell’esercizio del più classico schema vittima-carnefice.
Di legami malati ne parliamo su Confidenze nella tavola rotonda “Amore, voglio uscire dalla gabbia” di Guglielmo Pizzinelli.
A leggere le testimonianze viene da riflettere su quante fragilità nasconda l’animo umano e su quanta immaturità si riversi nelle relazioni amorose. Prevaricazioni che nascono da insicurezze, ansie di non sentirsi abbastanza amati, desiderio di tenere tutto e tutti sotto controllo, sono tanti i sentimenti negativi che inconsciamente riversiamo sul partner e che a volte sfociano nel patologico.
Uomini e donne si comportano allo stesso modo: vittime o carnefici a seconda dei casi, finché non ci si sveglia come per incanto chiedendosi come si è potuto sopportare tutto questo.
E a voi è mai capitato di sentirvi ingabbiati dentro una relazione?
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