Una rondine non farà primavera, ma queste prime giornate di sole mettono davvero di buonumore. Che inizia fin dalla mattina. Ultimamente, quando suona la sveglia non mi riavvolgo nel piumotto cercando le forze per alzarmi, ma salto giù dal letto come fossi un grillo, piena di energia. Bevo un po’ d’acqua tiepida a digiuno (dicono sia il modo più dolce per risvegliare l’organismo), prendo tappetino e pesetti e mi metto davanti alla televisione. Lei mi racconta le novità successe nel mondo, mentre io mi ammazzo di addominali ed esercizi per le braccia (chi ha tempo, non perda tempo, ma abbini informazione e fitness). Incredibilmente, non faccio neppure troppa fatica e rispetto la tabella di allenamento quasi senza sforzo.
Poi, mi butto famelica sulla colazione (sana perché il sole mi fa già pensare alla prova del costume), mi lavo canticchiando (pur essendo stonata come una campana), esco di casa (scendo le scale e non prendo l’ascensore perché mi sento adrenalinica), scambio due chiacchiere con il custode (assolutamente attonito perché di solito mi vede ringhiosa e di fretta), balzo sulla moto e vado in redazione. Con lo stesso entusiasmo con cui mi recherei in un’agenzia di viaggio per prenotare un paio di settimane ai Caraibi. Nel frattempo, ai semafori mi guardo intorno e vedo tanta altra gente con il faccino sorridente. Qualcuno osa già una giacca colorata al posto dei pastrani scuri in cui ci rintaniamo tutti quanti durante l’inverno.
Dire che questi flash sgargianti sembrano petali di fiori sparsi qua e là è forse un po’ troppo, ma il bello della primavera è che avvolge il mondo di poesia. Quindi, sì, lo dico: spolverini e soprabiti vivaci che attraversano la strada, guidano uno scooter o scendono dal tram sono la ciliegina sulla torta che festeggia il mio buonumore.
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