Ormai è un luogo comune, uno spettacolo usuale della cronaca. Ne hanno ammazzata un’altra. E in modo sempre più crudele.
Sara di Pietrantonio aveva lasciato Vincenzo Paduano, e stava con un altro. Lui l’ha perseguitata, ossessionata, minacciata, sorvegliata attraverso un dispositivo legato al cellulare di lei per poterla localizzare in qualsiasi momento e apparire all’improvviso, terrorizzandola. Poi ha pianificato il delitto.
L’ha seguita mentre si incontrava col nuovo fidanzato. Il vigliacco ha aspettato che fosse sola- questi assassini stanno bene attenti a non sfidare altri maschi- l’ha speronata con la macchina, aggredita, cosparsa di liquido infiammabile, le ha dato fuoco. Per poi tornare al lavoro, come niente fosse.
Quando durante l’interrogatorio ha confessato il crimine, ha detto “Sono un mostro”. Non sentite un’eco di vanteria in questa frase? È già pronto per essere un personaggio mediatico. Già posa a star del male, a tenebroso da prima pagina. Lei aveva chiesto aiuto a degli automobilisti, che hanno tirato diritto senza fermarsi.
Molti si sono scandalizzati per questo, e sì certo è scandaloso: ma quegli automobilisti non hanno forse seguito il comportamento di un’intera società, dalla politica alla magistratura?
Quali provvedimenti REALI sono stati presi in questi anni, davanti alla strage di donne? Nessuno.
I criminali sanno che uccidere una donna è quasi gratis, da noi, come se ci fosse una sotterranea complicità di tutto un tessuto sociale, a partire dalle autorità.
La legge sul delitto d’onore, che consentiva di uccidere fidanzate e mogli è stato abolita, ma per finta. Spesso le pene per chi ammazza una donna sono inferiori a quando l’infame legge era in vigore. E su questa indulgenza sinistra, gli assassini ci contano.
Se fosse stato il contrario- se fossero le donne a uccidere un giorno sì uno no un uomo, fioccherebbero gli ergastoli e le leggi speciali. Allora sì sarebbe riconosciuto l’allarme sociale.
Ora, l’avvocato Giulia Bongiorno propone di dare l’ergastolo a chi uccide una donna, e si sono levate proteste scandalizzate: sulla pelle delle donne, ecco che tutti diventano garantisti, e tirano fuori le statistiche, gridando che la pena di morte non ha mai fatto diminuire gli omicidi. A parte che c’è una bella differenza fra ergastolo ed esecuzione capitale- lo scopo di una pena severa non è solo scoraggiare il crimine: è il giusto castigo per aver privato qualcuno della libertà di vivere.
La proposta dell’avvocato Bongiorno è il primo segnale serio per farla finita con la complicità sotterranea che accompagna questa ecatombe. Quando la pena non è adeguata, vuol dire che l’assassino ha ucciso per tutti. L’ergastolo segna uno spartiacque. Dà al delitto il peso che merita.
Ultimi commenti