Nell’articolo 6 problemi di coppia 6 soluzioni che trovate su Confidenze in edicola adesso, una coach e psicoterapeuta analizza altrettante situazioni. Mentre lo leggevo, mi domandavo: ha senso sottoporsi a una terapia di coppia? Non ho nulla contro psichiatri e psicologi, anzi. Ma pur ringraziando di cuore il doc che mi ha seguita per anni, la mia risposta è no.
Un conto, infatti, è essere da sola quando racconti a un perfetto sconosciuto i fattacci tuoi. Sei libera di dire davvero ciò che pensi e di lasciarti andare senza il timore di essere fraintesa e continuamente contraddetta dalla persona con cui vorresti ritrovare l’armonia. Un altro è sbandierare quello che avviene tra le mura domestiche con accanto il tuo uomo. Anche perché se dalla terapia ti aspetti una nuova forza, la “dolce” metà che ribatte ti può mettere in una posizione di debolezza. Se, poi, dovesse addirittura succedere che l’esperto gli dia ragione, non ci sono santi: tu sei morta.
Ma ciò che più di tutto mi frenerebbe dall’andare in analisi in coppia è l’idea che di fronte a una terza persona è difficile essere sinceri al 100% (potrei dilungarmi per ore e ore sulle cose diversissime che un’amica racconta al suo psicologo e a me, ma il “segreto professionale” me lo impedisce). D’altronde, se si dice che bisogna lavare i panni in casa qualche motivo ci sarà. Non è questione di tenere nascosto quello che succede in famiglia, ma di tirare fuori tutti i rospi con chi fa davvero parte della tua vita e non davanti a un giudice avvezzo a scenate di questo tipo.
Per il mio carattere, fare così è molto più liberatorio. A quel giudice, poi, racconterò io i fatti. Con la certezza che la seduta mi aiuterà ad analizzare la situazione a freddo. Il grande pregio dell’esperto (che da perfetto sconosciuto piano piano si trasforma in un intimo e ottimo confidente) è saper togliere l’urgenza di risolvere subito ogni cosa, tipica dei litigi fra persone che si vogliono bene. Non a caso, mentre l’analisi va avanti il dottore diventa molto di più di un alleato: una specie di amico competente e super partes. Il che è tanta roba, visto che quando i sentimenti traballano, un appiglio emotivo è come la manna dal cielo.
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