Altro che chat: meglio l’amore in diretta

Cuore
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Corteggiarsi sulle chat ormai è all'ordine del giorno. Per me, invece, l'amore deve nascere in diretta. Cioè, con tipi in carne e ossa

Quando ero giovanissima, il pozzo di San Patrizio era la scuola. Poi, è stata la volta della discoteca. E in là nel tempo (appena l’avanzare degli anni mi ha reso sentimentalmente più stabile) sono arrivate le cene organizzate dagli amici, con l’intento di favorire gli incontri magici.

Il breve elenco che avete appena letto cita i campi d’azione delle mie vicende di cuore. E rivela che nessuna è nata grazie al web.

Probabilmente le nuove generazioni attribuiscono il fatto all’età non tenerissima e alla poca dimestichezza con il computer. Invece, credetemi, è una scelta presa in assoluta libertà. Infatti, L’amore? Io l’ho trovato online non è una mia affermazione, ma un articolo di Confidenze in edicola adesso.

Lo so, nell’era virtuale innamorarsi picchiettando su una tastiera, ormai, è all’ordine del giorno. Eppure, con obsoleta tenacia io continuo a pensare che non esista niente di più bello di conoscere la potenziale dolce metà in diretta.

Certo, i votati alle relazioni online possono sostenere che i corteggiamenti reali e quelli in chat alla fine si equivalgono. E che, addirittura, decidere di incontrarsi solo dopo aver capito di avere molto in comune è la quintessenza del romanticismo.

Io, invece, continuo a pensare che non esista device in grado di sostituire gli sguardi che si intrecciano, le prime parole scambiate guardandosi in faccia e un numero di telefono segnato a mano, con le dita tremolanti per l’eccitazione.

Pur fautrice dell’amore vissuto in prima persona sin dal suo sbocciare, però, non credo che il problema del presentarsi sui social sia quello delle bugie che il corteggiatore di turno potrebbe raccontare per farsi bello. Nel senso che la sincerità latitante lo è anche di fronte a uno spasimante in carne e ossa.

Il quale, ovviamente, non ha modo di dichiararsi alto e biondo quando il suo fisico tarchiatello sormontato da una testa pelata è davanti ai tuoi occhi. Però, può descriversi libero (nonostante una moglie e dei bambini a carico), con posizione professionale invidiabile (magari è disoccupato), generoso fino alla commozione (mentre tutti i suoi amici lo chiamano “il tirchio”) e in cerca di una relazione seria (nonostante ti consideri già l’ennesima avventura di una notte).

La verità, insomma, è che l’amore riserva grandi sorprese sia nella sua versione reale che digital. Detto questo, è vero che per mentire spudoratamente di persona occorre molto più talento rispetto al farlo online.

Infatti, nel momento in cui qualcosa non quaglia, dal vivo basta una domanda a bruciapelo per smascherare il farabutto. Perché espressioni e gestualità la diranno lunga sulla sua malafede.

Mentre una risposta in chat gli dà il tempo di elaborarla con agio. E la possibilità di tirar fuori patetiche balle del tipo «Perdona il ritardo, ma avevo una conference call» (il disoccupato!), oppure «Oggi il mio wi-fi non ha mai funzionato» (il fedifrago con la prole in dad).

Morale, alto o basso che sia, con una crapa alla Jimi Endrix o stile Bruce Willis, un eventuale fidanzato non lo vorrei comunque conoscere in differita. Perciò, colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta gli amici che un paio di anni fa hanno organizzato una cena. Con l’intento di favorire un incontro magico.

Confidenze