Si può essere amiche per sempre? È la domanda che mi sono fatta dopo aver letto la storia vera che pubblichiamo su Confidenze di questa settimana: “La migliore Amica”, raccolta da Elena Vesnaver, una sottile indagine psicologica sulle strane alchimie che uniscono le persone e sui fragili equilibri delle amicizie, fatti di compensazione di caratteri, affermazione di sé e negazione dell’altro.
La risposta che mi sono data è che si tratta di un privilegio che spetta a pochi. Sono così tanti gli inciampi che la vita ci frappone, gli imprevisti che dividono le persone, che custodire e nutrire un legame nel tempo può sembrare un’illusione o un inutile sforzo titanico. E che i litigi sono sempre dietro l’angolo. Ma qualcosa resta dentro per sempre. Ce lo dimostra la storia di Stefania e Donata, le protagoniste del racconto. La loro è la classica amicizia basata sull’attrazione tra opposti. Due adolescenti che più diverse di così non potrebbero essere: Donata ama stare al centro dell’attenzione di tutti: bellissima, sicura di sé, ha successo con i ragazzi e agli occhi di Stefania pare inarrivabile: “Era impossibile anche essere gelosi, le volevo bene e basta, con tutti le durezze e le sua fragilità, e anche lei ne voleva a me”.
Stefania invece va al traino dell’amica: non si cura, non sa vestirsi e, per sua stessa ammissione, è grazie alla frequentazione con Donata se comincia a interessarsi un po’ al “trucco e parrucco” e a diventare più carina.
Proprio quando inizia la metamorfosi in meglio di Stefania, le cose tra loro cambiano. “Cominciai a vestirmi in modo garbato, a truccarmi un po’ a far emergere la giovane donna che ero… Tutti se ne accorsero e cominciai a ricevere qualche complimento, tutti se ne accorsero, meno Donata…”
Il resto non ve lo anticipo, ma vi invito a leggere attentamente il racconto perché c’è molto da imparare sulle dinamiche umane. E poi in queste pagine si respira la “dolce ala della giovinezza”, quando tutte le strade sono aperte e i destini sono tanti puntini da unire. Nessuno sa ancora che figura ne uscirà fuori. C’è l’amicizia vera, quella che nasce disinteressata e spontanea, che cresce condividendo lo stupore sul mondo e si infrange sullo scoglio più arduo da superare: la competitività e la gelosia per i ragazzi. C’è il disincanto per come la vita presenta il conto su tante cose e la consapevolezza che il tempo ci ha reso diversi, cambiati. E infine c’è il perdono che nell’amicizia vuol dire tutto.
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